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Italia: Mondiali antirazzisti, negati i visti a tre squadre africane
Riconciliazione
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Iniziano oggi a Casalecchio di Reno (9-13 luglio) i 'Mondiali antirazzisti' organizzati dall'Unione italiana sport per tutti (Uisp) dell'Emilia-Romagna, Progetto Ultrà e da Istoreco in collaborazione con la Rete Fare (Football Against Racism in Europe) e il Comune di Casalecchio di Reno. Giunti alla dodicesima edizione si confermano come un consolidato appuntamento sportivo. "Ma si tratta soprattutto di una festa multiculturale dove viene sperimentata la coabitazione, dove è possibile conoscere persone da ogni parte del mondo parlando la lingua comune dell'agonismo e della cultura" - affermano i promotori dell'iniziativa.
Alla competizione sportiva partecipano 204 squadre di calcio, provenienti da 28 nazioni e formate da 50 comunità diverse, comprese due squadre di profughi afgani e molte rappresentative femminili. Ma anche quest'anno è stato negato il visto d'ingresso in Italia a tre squadre provenienti dall'Africa (Gambia, RD Congo e Ghana) "che pur fanno parte di importanti Ong locali e con motivazioni al limite della legalità, come lo scarso organico del personale di ambasciata o la richiesta di presentare la domanda con 6 mesi di anticipo" - hanno fatto notare i promotori nella conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa.
"Un'Europa che chiude le proprie frontiere esterne suggerisce un'ostilità verso gli stranieri che poi produce migliaia di storie piccole e grandi di razzismo quotidiano. Non vogliamo abituarci a sopportare questa situazione" - spiegano gli organizzatori. "Con i Mondiali Antirazzisti vogliamo vivere la nostra risposta: è di rispetto, di coscienza, di convivenza che abbiamo bisogno. La nostra ricetta è la cultura, senza frontiere".
Sempre più centrali perciò sono gli eventi culturali promossi all'interno della Piazza Antirazzista, dove le squadre possono presentare la propria attività attraverso foto, pubblicazioni, dibattiti, ricevendo come "bonus" tre punti nel girone. Al centro della Piazza Antirazzista quest'anno ci saranno le problematiche legate alle comunità Rom e Sinti, "vittime negli ultimi anni di gravi discriminazioni". Secondo la politica di integrazione dei Mondiali, che promuove "non semplicemente la solidarietà, ma l'uguaglianza", l'organizzazione ha incorporato nello staff alcuni degli abitanti del vicino campo nomadi di Casalecchio. E quest'anno ci saranno otto formazioni Rom provenienti da tutta Europa.
"Si gioca a calcio in allegria, senza dover vincere a tutti i costi, per fare in modo che chi è emarginato possa integrarsi e chi per vivere deve fare i conti con le barriere possa scavalcarle" - sottolineano i promotori. E tra i presenti al torneo anche alcuni detenuti del carcere minorile bolognese del Pratello, che con una squadra mista con operatori, partecipano al torneo disputando alcune partite sui campi ed alcune all'interno del carcere.
Per ribadire il carattere non solo sportivo, ma anche culturale e sociale, oggi 9 luglio, è stata organizzata la "Passeggiata con un sopravvissuto": una visita guidata da Francesco Pirini, sopravvissuto alla strage di Marzabotto che ha portato i partecipanti a visitare i luoghi del più terribile massacro compiuto dai militari tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale sul territorio italiano.
E sempre oggi, tra gli ospiti d'eccezione il Ministro all'Educazione dello Stato del Parà-Brasile, Iracy Gallo, e il consulente Stato del Parà, Antonio Fattore per discutere dell'importanza dello sport come lotta contro la discriminazione, in previsione del prossimo Social Forum Mondiale del 2009 che si terrà in gennaio a Belem al quale i Mondiali Antirazzisti parteciperanno , infatti, andranno al Social Forum prossimo a gennaio per portare il loro spirito: sport per tutti, per conoscersi, per incontrarsi e combattere le discriminazioni e l'esclusione sociale. [GB]