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In Egitto Morsy sostituisce i generali: prime reazioni
Riconciliazione
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Applausi e preoccupazioni. La decisione di Mohammed Morsy di azzerare i vertici militari e sostituire il ministro della Difesa Hussein Tantawi ha ravvivato la piazza egiziana e riacceso l’arena politica.
Tra le voci che più delle altre hanno spiccato, forse anche perché prontamente riprese dai media stranieri, c’è stata quella di Mohammed ElBaradei, già a capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica e per molti mesi considerato un possibile candidato presidenziale. Mettere fine al regime militare è un passo nella giusta direzione, ha detto ElBaradei utilizzando Twitter. Ma aggiungendo subito dopo: “In assenza di un parlamento il presidente detiene adesso poteri imperiali e il disordine di questa transizione continua”.
Il Fronte nazionale per la protezione della rivoluzione, che raggruppa diversi esponenti del variegato mondo visto a piazza Tahrir lo scorso anno nelle proteste anti-Mubarak, ha a sua volta fatto pressioni perché Morsy adempia a tutte le promesse fatte in campagna elettorale: la liberazione dei prigionieri giudicati da tribunali militari, il ristabilimento di un’Assemblea costituente, e la tenuta di nuove elezioni parlamentari il prima possibile.
Intanto, a sostegno di Morsy, già da ieri manifestanti si sono raggruppati nei luoghi simbolo del Cairo mentre nelle stesse ore Morsy ha sostenuto in un discorso televisivo di non aver voluto colpire nessuno con le sue ultime decisioni ma di aver operato nell’esclusivo interesse dell’Egitto: “Lavoriamo per la stabilità, la sicurezza e la ripresa della nazione, ci stiamo muovendo per un futuro migliore”.
Osservatori politici e militari sentiti da Masry al Youm, sostengono che la radicale decisione di Morsy di mettere fuori Tantawi e il capo di Stato maggiore Sami Anan indica che il presidente sta consolidando il suo potere sulle istituzioni militari in una maniera tattica “senza necessariamente mettere fine al sistema militare stesso così come è adesso”.
Un passo reso possibile, secondo il giornale egiziano, anche grazie all’impopolarità accumulata da Tantawi nell’ultimo anno tra i ranghi dell’esercito. Tanto che, secondo gli esperti del Centro di studi politici e strategici Al Ahram, la decisione di Morsy è stata presa in accordo con i membri del Supremo consiglio delle forze armate – la giunta al potere prima delle elezioni presidenziali – ad eccezione dei suoi principali esponenti: Tantawi e Anan.
Fonte: Misna.org