Elezioni in Bosnia Erzegovina, proteste e denunce di frodi elettorali

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Domenica 9 ottobre in centro a Banja Luka si è svolta la seconda manifestazione di protesta organizzata dall’opposizione per denunciare presunti brogli elettorali. Secondo la polizia, alla protesta hanno partecipato circa duemila persone. I partecipanti al corteo hanno lanciato vari messaggi di protesta contro Milorad Dodik, mentre gli esponenti dell’opposizione hanno ribadito le richieste in precedenza inviate alla Commissione elettorale della Bosnia Erzegovina (CIK), chiedendo il riconteggio dei voti nell’intera Republika Srpska. L’opposizione ha anche invitato la procura a “stabilire la responsabilità di quelli che hanno partecipato a questa frode elettorale organizzata”.

Giovedì 6 ottobre i manifestanti, riunitisi nella piazza centrale di Banja Luka, hanno sfilato davanti alla sede del governo della Republika Srpska (RS), nonostante gli avvertimenti delle autorità, che hanno annunciato che avrebbero autorizzato la manifestazione di protesta, ma non anche un corteo per le vie della città. Gli organizzatori sostengono che alla manifestazione abbiano partecipato 30mila persone, mentre secondo la polizia della RS vi avrebbero preso parte circa 2500 persone.

L’opposizione ha annunciato che nel corso della settimana organizzerà nuove proteste davanti alla sede della CIK a Sarajevo.

Le richieste dell’opposizione

Gli esponenti dell’opposizione – guidati dal Partito del progresso democratico (PDP), dal Partito socialdemocratico (SDS) e dalla Lista per la giustizia e l’ordine - hanno ribadito che in questo momento la cosa più importante da fare è ripetere il conteggio dei voti in alcuni seggi elettorali e verificare che il numero dei voti registrati coincida con il numero delle schede votate estratte dalle urne. I membri di alcuni partiti di opposizione che hanno monitorato le operazioni di voto sostengono infatti che i presidenti di alcuni seggi elettorali abbiano eseguito lo scrutinio delle schede in modo del tutto arbitrario.

Come riporta Al Jazeera Balkans   , se tali accuse dovessero rivelarsi fondate, l’opposizione potrebbe chiedere la ripetizione delle elezioni per il presidente della Republika Srpska. Le forze di opposizione chiedono di effettuare nuovamente il conteggio dei voti in diverse città della RS, tra cui Banja Luka, Doboj, Prijedor, Čelinac e Zvornik.

La notte del voto, i due principali contendenti alla carica di presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik e Jelena Trivić, hanno entrambi dichiarato vittoria. Nonostante i primi dati diffusi dai partiti politici dopo la chiusura dei seggi suggerissero un netto vantaggio di Jelena Trivić, candidata dell’opposizione, i dati pubblicati all’indomani del voto dalla Commissione elettorale della BiH (CIK) davano nettamente in testa Milorad Dodik, leader dell’Unione dei socialdemocratici indipendenti (SNSD, principale partito al governo in Republika Srpska).

Stando ai dati ancora non definitivi diffusi dalla CIK, nella corsa alla presidenza della RS, Milorad Dodik è in vantaggio rispetto agli altri candidati.

Reagendo alle proteste dell’opposizione, l’SNSD ha affermato che si tratta di manifestazioni finalizzate a destabilizzare ulteriormente la Republika Srpska in un periodo già turbolento. L’SNSD ha accusato alcuni esponenti dell’opposizione di collaborare con vari centri di potere e di essersi incontrati con alcuni funzionari statunitensi già prima delle elezioni. Secondo l’SNSD, si assisterebbe ad uno scenario orchestrato dall’opposizione che avrebbe dichiarato vittoria prematuramente solo per poter poi protestare. I rappresentanti dell’SNSD hanno poi sottolineato che il loro candidato alla presidenza della Republika Srpska, Milorad Dodik, ha dichiarato vittoria solo dopo aver ricevuto la conferma di essere in netto vantaggio rispetto agli tre candidati...

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