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Diritti umani: all’avvocato cinese Yu Wensheng il premio Martin Ennals
Riconciliazione
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Foto: Unsplash.com
Yu Wensheng è il vincitore del premio internazionale per i diritti umani Martin Ennals. L’avvocato cinese è in carcere dal gennaio 2018 per aver pubblicato una lettera in cui chiedeva riforme politiche. In un processo a porte chiuse celebrato lo scorso giugno, egli è stato condannato a quattro anni di detenzione con l’accusa di “incitamento alla sovversione”.
Una giuria formata da rappresentanti di 10 organizzazioni a difesa dei diritti umani – tra cui Amnesty International e Human Rights Watch – ha annunciato la scelta del vincitore nelle scorse settimane. Gli altri candidati selezionati erano l’attivista saudita Loujain al-Hathloul, scarcerata il 10 febbraio, e la giornalista turkmena Soltan Achilova.
Yu ha difeso diversi colleghi che si battono per la difesa dei diritti umani, tra loro il noto attivista Wang Quanzhang, rilasciato la scorsa primavera dopo anni di prigionia. Wang è uno dei personaggi di spicco arrestati dalle autorità in un’operazione di sicurezza denominata “709” (in quanto cominciata il 9 luglio del 2015), che aveva colpito altri 300 avvocati – fra essi anche alcuni cristiani protestanti e cattolici. Molti di loro sono stati processati e poi condannati; diversi hanno “confessato” in video le loro colpe; altri sono usciti dalla prigione molto provati dal punto di vista fisico e psicologico, a causa delle torture subite.
Per la sua difesa dei dissidenti, Yu ha perso la licenza professionale, una misura repressiva che il regime cinese continua a usare nei confronti degli avvocati ritenuti scomodi. Sua moglie Xu Yan ha detto che il riconoscimento del premio Ennals è un grande onore: un incoraggiamento a tutti gli attivisti cinesi perché proseguano nei loro sforzi anche di fronte alle avversità.
Da Asianews.it