Armi nucleari: immorali dichiarano le chiese Usa e vari Nobel

Stampa

Un gruppo internazionale di leader religiosi e scienziati Nobel ha lanciato lunedi scorso un appello nel quale dichiara le armi nucleari "intrinsecamente immorali" e chiede agli Usa e a tutti i Paesi che le detengono un impegno specifico a non farne uso, ad accellelare il processo di totale disarmo nucleare e a non costruirne di nuove. Ne da notizia per il network Oneworld, Jim Lobe di Oneworld Usa.

L'appello firmato dal Segretario generale del National Council of Churches (NCC) che rappresenta 140mila chiese protestanti negli Usa, dal Presidente del movimento ecumenico Pax Christi e da altri 74 tra leader religiosi e premi Nobel esprime particolare preoccupazione per il progetto dell'amministrazione Bush di sviluppare una nuova serie di bombe nucleari. "Anche le cosidette 'mini-nukes' e 'bunker-busters' (sfonda-bunker) hanno effetti disastrosi" - nota la dichiarazione che sottolinea come "la minaccia di usare ordigni nucleari in nome della deterrenza è moralmente inaccettabile perchè fa delle popolazioni un ostaggio per scopi politici e militari".

Nel presentare l'appello il Rev. Robert Edgar ha ribadito "l'attualità e l'urgenza della dichiarazione" alla luce del nuovo piano nucleare dell'amministrazione Bush e del fallimento da parte delle potenze nucleare di trovare accordi sulla riduzione e lo smantellamento delle testate nucleari. A più di dieci anni dalla fine della 'Guerra fredda', gli Usa e la Russia detengono ancora di 10mila testate nucleari ciascuno (cioè il 95% di tutto l'arsenale nucleare mondiale), mentre secondo le stime del Center for Defense Information di Washington, la Cina ne avrebbe 400, la Francia 350, Israele 200, la Gran Bretagna 185, l'India più di 60, il Pakistan 48 e, secondo la CIA, la Corea del Nord ne avrebbe due da vari anni.

Secondo il Trattato di nonproliferazione nucleare (NPT) del 1968 le "potenze nucleari" avrebbero dovuto non solo garantire la non diffusione delle armi nucleari nei paesi che non ne erano in possesso, ma anche impegnarsi a ridurre a zero i propri arsenali nucleari. Nel 1996, la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja ha riaffermato la necessità del disarmo nucleare, una posizione formalmente ribadita anche dai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu nel 2000. "Dall'inizio del governo, l'amministrazione Bush è rimasta alquanto vaga sulla questione, mentre la sua opposizione al Trattato per il bando dei test nucleari - un passo decisivo verso il disarmo nucleare - ha alimentato il timore che Washington non intenda onorare gli impegni internazionali che ha sottoscritto" - conclude l'articolista.

All'appello delle chiese statunitensi e dei Nobel fanno eco le dichiarazioni di mons.Tomasi, Osservatore della Santa Sede all'Onu riportate oggi dall'agenzia Ansa. "Contro il proliferare delle armi serve la 'cultura della prevenzione' - afferma il prelato - che è l'unico mezzo che può assicurare una sicurezza basata sulla giustizia, la fiducia e la cooperazione tra gli Stati". "Le negoziazioni multilaterali per il controllo delle armi o per il disarmo - nota mons. Tomasi - rimangono infatti ancora lente e lunghe a fronte di una produzione rapida di armi sempre piu' devastanti". [GB]

Ultime su questo tema

“L’accordo per Gaza deciso senza il minimo coinvolgimento dei palestinesi”.

14 Ottobre 2025
Intervista a Maria Elena Delia, referente per l’Italia della Global Sumud Flotilla e Global Movement to Gaza. Il ricordo di Vittorio Arrigoni. (Laura Tussi)

Siria, prime elezioni dopo la caduta di Assad

12 Ottobre 2025
Nelle prime elezioni parlamentari indirette, il volto del nuovo potere preoccupa le minoranze con l’incognita Israele. (Alessandro De Pacale)

Medici, operatori umanitari e giornalisti: intervista a Elisabeth Di Luca in rotta su Gaza

07 Ottobre 2025
Lo scorso 30 settembre è partita la Conscience della Freedom Flotilla Coalition, con a bordo un centinaio tra medici, operatori umanitari, giornalisti ed equipaggio: nelle pro...

Stay Human: la musica che diventa rete, memoria e futuro.

04 Ottobre 2025
Stay Human: la musica che diventa rete, memoria e futuro. Per non dimenticare Vittorio Arrigoni. (Laura Tussi)

La maggioranza dei Paesi del mondo ora sostiene il Trattato di proibizione delle armi nucleari TPNW

03 Ottobre 2025
Gli Stati firmatari del TPNW sfidano la dottrina della deterrenza, considerandola una minaccia per tutti i Paesi e un ostacolo al disarmo nucleare, un obiettivo che gli stessi Stati dotati di...

Video

'Invictus': Time to Rebuild Our Nation