Affreschi per l'ambiente

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Proprio non piaceva, al volontario trentino Fabio Pipinato, il muro di cinta della propria abitazione a Nyahururu, dove vive con la famiglia da più di due anni. Allora ha deciso di interpellare un artista locale per dipingervi un murale. Un affresco in stile africano, ricco di colori, che cattura l'attenzione dei passanti, raffigurante gli alberi, gli animali e l'uomo che trae da essi la sua fonte di vita.
Così, a Nyahururu, per la prima volta, l'arte è stata messa a servizio dell'ambiente per sensibilizzare, per divulgare un messaggio chiaro e immediato che non ha bisogno di particolari chiavi di lettura, ma che è facilmente comprensibile da tutti. 1 - 10 -100 murale sono stati poi dipinti in città e non solo dal progetto "Tree is Life" - "Albero è vita" di cui Fabio è uno dei collaboratori trentini.
L'attività di sensibilizzazione portata avanti dal progetto non passa solo attraverso il contatto diretto con le scuole, le comunità e la realizzazione di 80 vivai sul territorio ma anche attraverso l'arte grafica. Il murale è come un'arcaica scrittura rupestre, la stessa immediatezza, la stessa leggibilità, che supera gli ostacoli esistenti fra culture differenti e va oltre ogni linguaggio nel tempo. La cittadina di Nyahururu, così come altre città site sull' equatore del Kenya, in quest'ultimo anno, hanno preso colore, dalle scuole ai mercati, dalle recinzioni delle case alle parrocchie. Opere realizzate da artisti locali e dedicate all'ambiente e alla salvaguardia del territorio.
Recentemente a Nyahururu si è realizzata una operazione davvero singolare: la creazione, da parte dell'artista italiano Alberto Barbieri, di un murale (circa 30 mq) nel cuore della foresta rimasta e nei pressi della famose cascate denominate dall'esploratore scozzese Thomson poco più di un secolo fa. Qui, grazie all'iniziativa dell'Istituto Italiano di Cultura di Nairobi, nella persona del suo direttore il prof. Elio Traina, in collaborazione con Tree is life, l'arte italiana è scesa dal suo Olimpo per sensibilizzare il mondo intero al rispetto e alla salvaguardia della foresta.
Nella foresta che ricopre i monti Aberdare e che circonda le cascate Thomson, si possono, ancor oggi, trovare ogni sorta di animali, spesso preda per i bracconieri.
Barbieri, lavorando a contatto con gli artisti locali, immerso in un ambiente meraviglioso e rigoglioso, ha dato vita ad un murale in sintonia con le tradizioni pittoriche del Kenya raffigurante l'armoniosa convivenza fra uomo e natura.
La cooperazione tra gli artisti non è stata tra le più facili; Barbieri è sceso dall'astrattismo al naif mentre i locali hanno convertito la loro pittura arcobaleno nel bianco e nero. La gente stessa partecipava all'opera che è stata stravolta più di una volta. Via il maasai abbozzato; qui siamo in terra Kikuyu. Cancella quell'acacia; la nostra tradizione venera il Fig tree, gigantesco albero sotto il quale, secondo la tradizione, il Re Ghikuyu ha chiesto al Dio Mwene Nyaga, nove maschi per le sue nove figlie. Mwene Nyaga le concesse e da lì ebbero avvio le nove tribù che abitarono gli altipiani del Kenya; una per ogni Fig tree.
Masaai ed acacia è un abbinamento per i turisti europei ma non ha nulla anche fare con la nostra storia e Barbieri ha colto la lezione inculturando localmente la sua opera.
All'inaugurazione del dipinto è seguita una mostra, tenutasi il 20 maggio 2003 a Nairobi presso l'Ambasciata italiana, in cui sono stati presentati ad un vasto pubblico i lavori preparatori del murale e l'idea di Tree is Life: comunicare con l'arte.
Altri artisti ed altri consolati si alterneranno a Nyahururu sempre se l'Italia continuerà a valorizzare, nella sua politica estera, la cooperazione allo sviluppo, gli aspetti di interscambio culturale e non solo lo smercio di beni e la conquista di nuovi mercati.

Svetlana Turella

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