1 giugno: a Verona un'arena di pace

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Una città "invasa" dai colori arcobaleno. Così si presenterà Verona domenica 1 giugno in occasione dell'iniziativa Arena di Pace - Per la pace mi espongo anch'io, voluta dal coordinamento della campagna Pace da tutti i balconi! (promosso da sessanta associazioni e realtà nazionali e da 650 realtà locali) e patrocinata dal Comune di Verona. Un'occasione per rileggere la storia della campagna e per rilanciare l'impegno civico dei cittadini per la costruzione e la diffusione di una cultura e di un impegno per la pace.

Ad aprire la giornata della bandiera arcobaleno sarà la prima bandiera della pace usata in Italia nel 1961 alla prima edizione della Marcia per la pace Perugia-Assisi.
15mila sono le presenze previste per domenica nella città scaligera, cittadini che nei mesi scorsi hanno esposto la bandiera della pace al proprio balcone per dire "no" alla guerra. Un "no" gridato dai balconi di almeno 3 milioni di italiani.

Nel corso del pomeriggio l'anfiteatro darà spazio a diverse testimonianze: dalla storia del paese di Pezzoli (Rovigo), che ha esposto la bandiera in ogni casa, a quella dei rappresentanti di un Consiglio di quartiere a Firenze che hanno realizzato, grazie al lavoro di cucitura di una cooperativa di donne rom, un enorme bandierone, fino all'esperienza dell'operaio licenziato per aver esposto la bandiera. Inoltre è prevista la partecipazione di don Luigi Ciotti, di Sabina Siniscalchi, di padre Alex Zanotelli, dell'europarlamentare Luisa Morgantini, di don Albino Bizzotto, dell'inviato Rai Ferdinando Pellegrini e di numerosi rappresentanti della società civile italiana. Sette i temi trainanti dell'incontro: diritti per tutti, ambiente, educazione alla pace, nonviolenza e disarmo, stili di vita e consumo critico, informazione e azione politica.

"Abbiamo voluto che questa giornata si svolgesse il primo giugno, Festa della Repubblica, proprio perché crediamo che la bandiera della pace debba affiancare quella italiana, quella europea e quella delle Nazioni Unite" ha detto don Albino Bizzotto di Beati i Costruttori di Pace; un modo per ribadire che onorare l'Italia significa condividerne i principi costituzionali e impegnarsi ad attuarli. A questa iniziativa si aggiunge quella dell'Associazione Obiettori Nonviolenti che ha chiesto al Presidente della Repubblica Ciampi di sospendere la parata militare del 2 giugno e di destinare i soldi risparmiati alla popolazione irachena.
Al Forum 'Verso i corpi civili di pace', in programma a Bologna dal 6 all'8 giugno, continuerà la discussione su una politica europea non armata, con riferimento alla legalizzazione, da parte di alcuni paesi europei tra cui l'Italia, dei 'caschi bianchi', sostitutivi di un eventuale servizio militare obbligatorio e destinati anche ad interventi nonviolenti in aree di conflitto.

Fonti: Pace da tutti i balconi!, Beati i costruttori di pace, Associazione Obiettori Nonviolenti, Centro Studi Difesa Civile;

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