Appello al Capo dello Stato per abolire la parata militare

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Il "Centro viterbese di ricerca per la pace" ha lanciato un appello online al Presidente della Repubblica affinchè il 2 giugno, Festa della Repubblica, si svolga senza la parata militare. "Le rivolgiamo una calda richiesta, che viene dal popolo della pace, di festeggiare il prossimo 2 giugno come vera festa della Costituzione, come festa del voto popolare che ha voluto la Repubblica e eletto la Costituente, e niente affatto come festa militare" - scrivono i promotori. Pur ammettendo la necessità dell'esercito, i promotori sottolineano che "esso non è assolutamente il simbolo più bello e vero della patria, non è l'esibizione giusta per il giorno della festa della Repubblica". L'esercito, infatti, "non ha avuto alcuna parte nell'evento storico del 2 giugno 1946, quando unico protagonista è stato il popolo sovrano e l'azione democratica disarmata: il voto". "La parata militare è brutta tristezza e non è festa. La parata delle armi non festeggia la vita e le istituzioni civili del popolo, non dimostra amicizia verso gli altri popoli, non è saggezza politica. Non è neppure un vero rispetto per chi, sotto le armi, ha perso la vita" - afferma l'appello che conclude ribadendo che "nella festa del 2 giugno l'esercito è fuori luogo, occupa un posto che non è suo".

Da tempo il mondo pacifista si è mobilitato affinchè la parata militare sia estromessa dalle celebrazioni del 2 giugno. Anche lo scorso anno le reti della società civile avevano inviato all'allora Presidente, Carlo Azeglio Ciampi, una lettera chiedendo di non far coincidere la festa della Repubblica con una parata militare e di mettere in evidenza nel suo messaggio tutti i cittadini e non solo le Forze armate. E sempre lo scorso anno in un corsivo su L'Espresso, l'opinionista Giorgio Bocca notava che "le parate militari sono il gioco preferito dei potenti" (...) "piacciono ai governanti e magari anche ai sudditi le parate militari che fanno parte del mercato della paura su cui ancora si fondano gli Stati. Piace rimettere in moto l'inganno del falso patriottismo. Durante la guerra partigiana la parola eroe era sconosciuta. Perché quella era una guerra che si faceva perché non si facessero più guerre".

Subito dopo il giuramento al Quirinale, il nuovo Ministro della Difesa Arturo Parisi si è affrettato ad assicurare che "la parata del 2 giugno non si tocca", perché è una "festa popolare che la gente ama". Tra i partiti di Governo sono favorevoli alla proposta abolizionista numerosi esponenti di Prc, Pdci e Verdi, mentre sostengono la parata esponenti delle altre forze politiche. Sottolineando il proprio ruolo istituzionale, il presidente della Camera, Fausto Bertinotti ha confermato la sua presenza alle celebrazioni ufficiali, ma ha precisato che preferirebbe che "la Festa della Repubblica avvenisse con una divisa di pace". "Faccio il presidente della Camera - ha detto Bertinotti. In questo momento tutte le cerimonie ufficiali mi vedono impegnato perchè rappresento tutti. E nel momento in cui la cerimonia è così organizzata è mio dovere essere presente con tutta lealtà". [GB]

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