Occupied Territories. Stories from Lebanon, Gaza and the West Bank

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Locandina di Occupied Territories

La mostra “Occupied territories. Stories from Lebanon, Gaza & the West Bank” di Fabio Bucciarelli è visitabile a Trento, alle Gallerie di Piazza Piedicastello, dal 14 dicembre 2024 al 28 febbraio 2025, dal martedì alla domenica (10.00- 18.00).

Questa mostra vuole essere un grido d’allarme. Vicino a noi, poche centinaia di chilometri al di là del mare, si sta consumando una tragedia che ha pochi precedenti, per ferocia e determinazione di chi vuole uccidere.

Nel Vicino Oriente, Israele ha deciso l’annientamento di un popolo e, contemporaneamente, ha avviato una politica di aggressione in nome di  una ipotetica “pace duratura”, da realizzare con la sconfitta definitiva e totale dei nemici: l’ Iran e Hezbollah. È vero: tutto è ricominciato dopo l’attacco sanguinario di Hamas il 7 ottobre 2023. Ma la risposta del governo di Tel Aviv ha mostrato al Mondo come Israele da tempo meditasse e preparasse una soluzione definitiva. Finale. Quello che accade in queste ore a Gaza e  in Libano lo dimostra.

Paradossalmente, però, non è questo l’allarme. Questa è la tragedia, questo è l’eccidio. L’allarme è che Israele oggi, nel panorama complesso e militarizzato del Mondo, può diventare la scheggia incontrollabile. L’eccidio di Gaza, la decisione di attaccare il Libano, l’Iran, la Siria, la dichiarata voglia di “avere finalmente la Pace, perché il nemico è annientato”, sono le facce di una pazzia politica pericolosa.  Israele, oggi, è il Paese che si dice democratico, ma impedisce ai giornalisti di documentare ciò che accade e caccia gli operatori umanitari delle Nazioni Unite dal proprio territorio. Attacca senza remore  i Caschi Blu schierati in Libano. Con tutto questo, crea un precedente pericoloso: da oggi, in guerra nessun civile avrà più protezione. Il Mondo torna all’inferno, senza speranze e senza regole.

Quello che si deve fare, allora, è documentare il massacro, raccontare il crimine. Fabio Bucciarelli lo ha fatto. È sceso all’inferno per raccontarci con le sue foto cosa accade. Noi, come Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino e l’ aiuto di Anvcg e Unimondo, non potevamo che aiutarlo a trovare modo, mezzi e possibilità per far sì che tutti potessero capire che mentre i palestinesi muoiono, tutti, tutti noi siamo in pericolo. 

Raffaele Crocco

Sono nato a Verona nel 1960. Sono l’ideatore e direttore del progetto “Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo” e sono presidente dell’Associazione 46mo Parallelo che lo amministra. Sono caposervizio e conduttore della Tgr Rai, a Trento e collaboro con la rubrica Est Ovest di RadioUno. Sono diventato giornalista a tempo pieno nel 1988. Ho lavorato per quotidiani, televisioni, settimanali, radio siti web. Sono stato inviato in zona di guerra per Trieste Oggi, Il Gazzettino, Il Corriere della Sera, Il Manifesto, Liberazione. Ho raccontato le guerre nella ex Jugoslavia, in America Centrale, nel Vicino Oriente. Ho investigato le trame nere che legavano il secessionismo padano al neonazismo negli anni’90. Ho narrato di Tangentopoli, di Social Forum Mondiali, di G7 e G8. Ho fondato riviste: il mensile Maiz nel 1997, il quotidiano on line Peacereporter con Gino Strada nel 2003, l’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, nel 2009. 

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