Tsunami: appelli per i lavoratori, i fuori casta e i bambini soldato

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Continuano numerosi gli appelli dalle zone colpite dell'Asia sud-orientale colpite dallo tsumani lo scorso 26 dicembre. Il sindacato delle zone franche dello Sri Lanka (Free Trade Zones and General Services Employees Union - FTZ&GSEU), partner della Clean Clothes Campaign, lancia un appello per sostenere un progetto per la ricostruzione delle case dei lavoratori delle zone franche colpiti dallo tsunami.

"Il maremoto ha fatto vittime anche fra i lavoratori delle zone franche" - scrive Anton Marcus, segretario del sindacato delle zone franche e referente della Clean Clothes Campaign. "Nella zona franca di Katunayake manca all'appello un gran numero di lavoratori dei quali sono in corso le ricerche. Anche nella zona franca di Koggala, nel sud del paese, in una zona non direttamente colpita dallo tsunami, sono numerosi i lavoratori che non si sono presentati al lavoro tanto che le fabbriche non hanno potuto riprendere le attività. Alla Fashion Trends, per esempio, di 700 addetti solo 200 sono rientrati, di una lavoratrice si sa per certo che sia morta. Chi ha ripreso il lavoro e viveva a pensione deve cercarsi un altro alloggio poichè i proprietari non sanno come procurarsi il cibo".

Secondo stime ufficiali sono morti in Sri Lanka a causa del maremoto più di 39 mila persone, ma si calcola che il numero reale possa superare le 40 mila. Oltre il 40% sono bambini. Le case distrutte sono circa 81 mila e piu' di 1 milione di persone ha trovato rifugio nei campi profughi. In considerazione del numero di lavoratori e delle loro famiglie coinvolti nella tragedia, il sindacato FTZ&GSEU, in collaborazione con il Women's Centre, ong che assiste le donne impiegate nelle fabbriche di abbigliamento e nelle zone franche, ha deciso di lanciare un programma a sostegno dei lavoratori vittime dello tsunami occupati nelle zone franche e in generale nelle fabbriche di abbigliamento, un settore quest'ultimo su cui pende la minaccia di una disoccupazione di massa dopo la conclusione dell'Accordo Multifibre (accordo che fino alla fine del 2004 aveva regolato, attraverso quote di esportazione, il commercio mondiale di prodotti tessili e dell'abbigliamento, n.d.t.). L'obiettivo non è quello di fornire soccorsi immediati, per i quali sia il governo che la comunità internazionale si stanno impegnando, ma assistenza a lungo termine, attraverso la ricostruzione delle case distrutte. I fondi si raccolgono sul conto corrente bancario n. 0-3912-7, intestato a: "FTZ&GSEU to assist the victims of the tidal waves", Bank of Ceylon, Lakehouse Branch, Lakehouse Building, Colombo 10 (SWIFT code: BCGYLKLX, Bank Code: 636)

E sempre in Sri Lanka, Human Right Watch (HRW) denuncia che i separatisti del "Liberation Tigers" del Tamil in stanno reclutando bambini colpiti dallo tsunami per farne dei soldati. "Le Tigri del Tamil si stanno avvantaggiando dei bambini rimasti orfani o che sono sfollati" - denuncia Jo Becker di HRW. Giovedi scorso l"Unicef ha riportato tre casi di bambini recrutati nei campi per gli sfollati di Batticaloa e Ampara e HRW ha ricevuto ulteriori segnalazioni del reclutamento di bambini soldato a Trincomalee e Jaffna. HRW da tempo segue la questione dei bambini soldato del Tamil e chiede alle agenzie internazionali una particolare attenzione nel monitorare la situazione in Tamil.

Passando in India, Human Right Watch (HRW) chiede al Governo indiano di non discriminare dagli aiuti i Dalit, i "fuori casta"-"intoccabili". Brad Adams, direttore per l'Asia di HRW, ha chiesto inoltre al governo indiano di inserire nei comitati per i soccorsi gli attivisti per i diritti umani dei Dalit. Oltre 10mila persone sono morte in India a causa dello tsunami, la maggior parte nello stato Tamil Nadu. Pr la maggior partre si tratta di comunità di pescatori, che appartegono a caste "superiori", ma anche le comunità Dalit - che vivono più all'interno - sono state colpite soprattutto per la penetrazione delle acque marine nei pozzi, un fatto che ha coplpito uomini e animali. [GB]

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