Sudan: inattivi davanti all'emergenza nel Darfur

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Nella regione del Darfur, Sudan dell'ovest, 600.000 sfollati sono in condizioni gravissime. "Gli aiuti indispensabili mancano completamente" - denuncia Medici Senza Frontiere (MSF). L'ufficio di coordinamento ONU sulle questioni umanitarie, OCHA, ha recentemente inviato nel Paese africano un team di esperti per valutare l'entità dell'emergenza.

"Le équipes di MSF presenti sul terreno hanno registrato tassi di mortalità catastrofici tra gli sfollati" - denuncia l'ONG francese in un comunicato stampa - "molti di loro sono arrivati in città senza niente e quei pochi che erano riusciti a portare del cibo con se lo hanno esaurito in fretta. Le distribuzioni di alimenti del World Food Program sono scarse e inadeguate e non hanno raggiunto tutti i siti dove gli sfollati si sono radunati".

Per far fronte alla situazione le Nazioni Unite hanno inviato nel Darfu un team di 13 esperti per valutare le condizioni degli sfollati. Anche Alto Commissariato per i Rifugiati e Programma Alimentare Mondiale si stanno attivando per inviare i primi aiuti.

Pochi giorni fa il presidente sudanese Umar Hasan al-Bashir ha proclamato la fine ufficiale delle ostilità in Darfur, annunciando la sconfitta dei due movimenti ribelli: il Sudan Liberation Movement/Army ed il Justice and Equality Movement (JEM). Non sembrano però essersi accorti dell'arrivo della pace gli abitanti della regione che proseguono in massa ad abbandonare campi e villaggi sotto i bombardamenti e gli attacchi dell'esercito sudanese e delle milizie arabe Janjawid, ingrossando il già biblico flusso di persone che vaga per la regione. [DS]

Altre fonti: Warnews.

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