Salviamo la tribù di Raposa-Serra do Sol

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Dionito José De Souza, Indiano Makuxi in visita in Italia, lancia un appello al presidente Lula. Il governo brasiliano continua a ritardare la ratifica dei confini dell'area indigena Raposa-Serra do Sol, nel nord del Brasile, con conseguenze disastrose per i 12.000 Indiani che vi abitano da tempo immemorabile.
Agricoltori e minatori hanno invaso la zona illegalmente e la usano per allevarvi bestiame, coltivarvi riso e estrarre oro. L'esercito ha anche costruito una caserma proprio accanto ad una comunità indiana.

L'area misura quasi 1,7 milioni di ettari, ed è abitata da molte tribù: i Makuxi, i Wapixana, gli Ingarik㳀, i Taurepang e i Patamona. Insieme, questi Indiani stanno lottando per i loro diritti territoriali da oltre trent'anni. Se il presidente non rispetterà le promesse fatte prima della sua elezione, gli Indiani verranno condannati ad un triste destino: [Il presidente Lula] deve prendersi le sue responsabilità e prendere coscienza della gravità della nostra situazione. Noi siamo persone, e abbiamo dei diritti sanciti dalla Costituzione. Lui deve rispettarci e
firmare con urgenza la ratifica della nostra terra... All'assemblea statale di Roraima promise che, se avesse vinto, avrebbe firmato... Noi abbiamo avuto fiducia: adesso tocca a lui... [Dionito, Indiano Makuxi, ottobre 2003]

I Makuxi vengono frequentemente minacciati e intimiditi. Negli ultimi anni sono stati uccisi almeno 12 Indiani, mentre molti altri hanno subito il furto o la distruzione delle loro proprietà.

Raposa-Serra do Sol è un territorio di grande bellezza e varietà, con montagne, savane e anche foreste rigogliose attraversate da numerosi affluenti del Rio delle Amazzoni. Tuttavia, il degrado ambientale cresce a ritmi incessanti anche a causa della mancanza di controllo sulle attività economiche locali da parte delle autorità. Nelle terre indigene sono anche
state costruite delle caserme, proprio in prossimità dei villaggi:
Noi non siamo contrari alle caserme, purché vengano costruite fuori dalle terre indigene. I militari sono entrati nella nostra terra con la forza, senza rispetto... Vanno in giro ubriachi e cercano di fare sesso con le Indiane. Cercano sempre di provocare dei litigi e dicono di non avere l'obbligo di avvisarci prima di fare le loro esercitazioni. E poi, alla frontiera con la Guyana, danno libero accesso ai garimpeiros che ci invadono
con la loro cacha㧀a... [Dionito, Indiano Makuxi, ottobre 2003]

Il ministro della giustizia ha ordinato il riconoscimento di Raposa-Serra do Sol come terra indiana nel dicembre 1998; il presidente, tuttavia, non ha ancora compiuto l'ultimo passo necessario per tale riconoscimento, ovvero la ratifica della "demarcazione". A Lula viene ora sollecitata una decisione
definitiva ed è di vitale importanza che sia informato delle tragiche conseguenze che una risoluzione sfavorevole alla causa indigena potrebbe avere su migliaia di persone.

In questi giorni, si trova in Italia Dionito José De Souza, un Indiano Makuxi, rappresentante del Consiglio Indigeno di Roraima (CIR), l'organizzazione indiana locale. Dionito si è rivolto a Survival e a tutti i suoi sostenitori chiedendo loro di sostenere la battaglia per la loro terra presso il Presidente Lula.

Per ulteriori informazioni sui Popoli indigeni di Roraima e interviste con Dionito de Souza (che lascerà il paese sabato pomeriggio 1 novembre), contattare Francesca Casella allo 02 8900671. Sono disponibili foto e filmati.

Sono disponibili anche informazioni su N㳀s existimos, una campagna internazionale promossa da alcune organizzazioni religiose e sociali che operano nella stato brasiliano di Roraima con lo scopo di far conoscere al mondo la locale situazione di impunità, corruzione e illegalità, facendosi portavoce degli indigeni, dei contadini e degli emarginati urbani.

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