Italia: campagne e digiuni fin sotto Palazzo Chigi

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Si è conclusa a Firenze la tre giorni di confronti e assemblee del movimento contro la guerra promosso dal Forum sociale fiorentino. Oltre ai nuovi scenari di guerra, si è discusso delle proposte, delle campagne, delle iniziative di un movimento che vuole opporsi al sistema delle guerre e vuole costruire l'alternativa di pace e di giustizia'. Più di duemila persone hanno partecipato al Forum che ha raccolto il nuovo rilancio del movimento per la pace. Tra le richieste prioritarie uscite dal Forum c'è la sospensione immediata dei bombardamenti su Ramadi e sulle altre città irachene a cui è collegato il ritiro immediato delle truppe. A questo si aggiunge la proposta di costruire "ponti di pace" per consolidare le relazioni con la società civile e la resistenza quotidiana del popolo iracheno da realizzare attraverso una conferenza nazionale di pace che metta a disposizione di tutti i soggetti politici e sociali iracheni un luogo in cui avviare e consolidare le proprie relazioni.

Dal Forum, luogo di confronto che diventerà appuntamento annuale permanente, esce un appello alle/ai Parlamentari affinché richiedano e votino il ritiro immediato delle truppe a cui si aggiunge una campagna di opposizione e per la liberazione di tutte le prigioniere e i prigionieri politici iracheni che culminerà il 19 marzo, giornata mondiale contro la guerra - quando si manifesterà in molte città europee ed in Italia. Un'analisi che è andata oltre l'Iraq per approfondire la costruzione di un'economia alternativa e solidale. Tra le proposte di mobilitazione sono emerse la presenza nei conflitti attraverso quella "diplomazia dal basso" e popolare come strumento di gestione nonviolenta dei conflitti stessi. A questa si aggiunge il consolidamento della campagna "Via le basi", che avrà un primo appuntamento il 16 aprile a Brescia durante l'iniziativa di ExPa e la campagna per il disarmo - a partire dall'estensione delle esperienze per la riconversione della produzione bellica, per il controllo del commercio degli armamenti e dal sostegno all'obiezione di coscienza alle spese militari.

Un rilancio dell'impegno contro la guerra che viene sottolineato anche dalla lettera aperta a Romano Prodi da parte del gruppo 'Art. 11 - Sana e rubusta Costituzione'. Dopo 120 giorni di presidio di fronte a Palazzo Chigi per chiedere ostinatamente il ritiro dei soldati e le strade per un'alternativa alla politica di guerra e di violenza, come sancito
dall'articolo 11 della nostra Costituzione.

Tra queste viene rilanciato l'appello affinchè non venga approvato il disegno di legge Martino- Castelli n. 5433 sulla revisione dei codici militari di pace e di guerra e l'abrogazione dei relativi articoli 72, 73, 74 e 75 attualmente in vigore in Afghanistan e Iraq, che producono una vera e propria censura nei confronti dei giornalisti, dei militari e dei civili.

E davanti a Palazzo Chigi inizierà domani lo sciopero della fame promosso da alcuni comunita' religiose per chiedere la liberazione di Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto rapita il 4 febbraio scorso a Baghdad. Martedi' 1 marzo pomeriggio, alle 12.00, ci sara' una conferenza stampa nella sede del Manifesto per spiegare l'iniziativa nata da sacerdoti, vescovi cattolici e imam musulmani. Il tutto nasce da una riflessione di don Alessandro Santoro, della comunita' di base delle Piagge, a Firenze. Gli organizzatori segnalano sul sito predisposto (www.pergiuliana.org) che oltre all'adesione al digiuno di singole persone e gruppi organizzati, è importante costituire una partecipazione massiccia e costante nel tempo per presidiare fisicamente Palazzo Chigi. Si prega pertanto chi è disponibile ad essere presente a Roma da domani fino alla fine dell'iniziativa (anche per un'ora...) di segnalarlo utilizzando il form di adesione o un commento nell'apposita sezione. E' inoltre possibile chiamare lo 06/68719311.

Tra le persone presenti domani a Palazzo Chigi ci sarà Pietro Molinari che ha comunicato le sue richieste in una lettera pubblicata su internet e inviata al Manifesto e alla Digos che avrebbe gia prospettato il foglio di Via da Roma. "Manifesto con dichiarazione di arresto a carico di tutti i violatori della costituzione Italiana, compresi l'attuale Capo dello Stato e del Governo, che per questo delitto sono puniti dall'articolo 203 del codice penale, con arresto nella loro attuale flagranza e carcere non inferiore ad anni 12". Da Atene arriva invece un'appello per la liberazione di Giuliana, Florence e di tutti gli ostaggi dall'Assemblea preparatoria per il 4° Forum Sociale Europeo riunitasi gli scorsi 26 e 27 febbraio.

Altre fonti: Ostinati per la Pace, Forum contro la guerra

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