Iraq: presenza militare scaduta e censurata

Stampa

Il parlamento ucraino ha approvato una risoluzione che chiede il ritiro immediato del contingente di 1.600 uomini dall'Iraq. La decisione è arrivata sull'onda dell'emozione suscitata in patria dalla morte in Iraq di 8 soldati ucraini dilaniati dall'esplosione di una bomba, a quanto sembra accidentale. Intanto il presidente uscente Leonid Kuchma ha gia' incaricato i ministri della Difesa e degli Esteri di preparare un piano per il ritiro del contingente entro il primo semestre del 2005. E intanto la presenza italiana è scaduta lo scorso 31 dicembre e il Governo italiano non ha neancora varato il decreto di proroga e quindi siamo in un completa situazione di illegittimità.

A Nassiriya avranno il loro battesimo operativo i primi quattro aerei senza pilota che la Difesa italiana ha acquistato dagli americani. I Predator, arriveranno in Iraq, nell'ambito dell'operazione "antica babilonia" nei prossimi giorni al fine di controllare la provincia irachena in vista delle elezioni di fine mese. Il nostro Governo ha motivato l'acquisto e l'utilizzo di questi aerei con le presunte maggiori capacità operative in relazione alla sorveglianza del territorio e dei confini nazionali e in funzione dei flussi migratori. Ma i veivoli sono gia stati utilizzati dalle forze militari statunitensi nelle operazioni di bombardamento dell'Afghanistan e dell'Iraq e per questo il senatore Francesco Martone, capogruppo dei Verdi in commissione esteri, presenterà una interrogazione per chiedere quale sarà l'utilizzo che il contingente italiano, presente in Iraq in missione di pace, intenda fare di questi velivoli di guerra. "Risulta dubbia - precisa Martone - l'opportunità di utilizzare i Predators, che come evidenziato da una inchiesta del Washington Post risalente al 2002 risulta armata di speciali missili per uccidere persone all'interno di edifici".

Lo stesso Iyad Allawi, primo ministro del governo iracheno ha comunicato che 2,2 miliardi di dollari, ovvero l'11% del budget totale, andranno alla difesa. Allawi ha detto di volere un'aeronautica in grado di proteggere i cieli del paese e aumentare a 150.000 il numero dei soldati, attualmente 66.000. La situazione della sicurezza, ha detto Allawi, resta "difficile", ma "abbiamo realizzato dei progressi nella lotta contro i terroristi".

E verso le elezioni del 30 gennaio la città che preoccupa maggiormente i vertici del governo iracheno e i militari statunitensi è quella di Mosul. "La città è piena di wahabiti e salafiti (formazioni che si rifanno a una visione fondamentalista dell'Islam, ndr) armati fino ai denti",racconta a Peacereporter il curdo Mustafà che a Mosul ci vive. "La popolazione è terrorizzata dai giornalieri episodi di violenza contro i curdi da parte degli arabi e temono le conseguenze: un conflitto interno alla città tra curdi e arabi oppure, in vista delle elezioni, un'operazione della coalizione in stile Falluja che comporterebbe la stessa distruzione toccata alla città sunnita".

Ma in Italia è partita la riforma delle leggi penali e della giurisdizione militare, gia approvata in Senato il 18 novembre e per metà febbraio in arrivo alla Camera, con lo scopo di ridurre la differenza tra il personale militare e gli operatori umanitari, i quali non saranno più considerati parti neutrali nel conflitto, ma addirittura membri delle forze belligeranti, pena "la reclusione non inferiore a 5 anni" per "somministrazione al nemico di provvigioni". Secondo Claudio De Fiores, docente di diritto costituzionale alla seconda università di Napoli, "questa riforma è un contributo normativo alla teoria della guerra permanente". Se tale normativa fosse realmente applicata, l'ordinamento militare si troverebbe nelle condizioni di esercitare un pervasivo potere di controllo sulle attività dei civili, ma di riflesso anche su quelle dei movimenti pacifisti in Italia attraverso un progressivo assorbimento dello stato di pace nello stato di guerra.

Per opporsi a questa decisione il Gruppo Nonviolenza di Rete di Lilliput e Articolo11 lanciano l'appello ad attivarsi per fermare l'approvazione della delega che vuole attuare tra le varie cose una censura preventiva sulla libera informazione. Per un primo confronto e attivazione di pressioni è organizzato un incontro per giovedì 13 gennaio a Roma alle ore 15 presso Palazzo Marini in piazza San Claudio 166.[AT]

Altre fonti: Peace Reporter, Ostinati per la pace

Ultime su questo tema

Stay Human: la musica che diventa rete, memoria e futuro.

04 Ottobre 2025
Stay Human: la musica che diventa rete, memoria e futuro. Per non dimenticare Vittorio Arrigoni. (Laura Tussi)

I gazawi stanno morendo per noi

02 Ottobre 2025
Si testa la tenuta dell’impunità concessa ai massacratori. Si trovano le strade per ridurre al silenzio la democrazia. (Raffaele Crocco)

Dossier - Riconoscere la Palestina: perché il mondo sta cambiando posizione

01 Ottobre 2025
Nell’estate-autunno 2025 alcuni tra i più rilevanti Paesi occidentali hanno deciso di riconoscere lo Stato di Palestina. (Giacomo Cioni)

La strada in salita dell’accordo Bangkok-Phnom Penh

02 Agosto 2025
I due eserciti dovrebbero ritirarsi sulle posizioni iniziali e aprire un tavolo di trattativa. (Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo)

Da inizio Legislatura approvati nuovi programmi militari per 42 miliardi

01 Agosto 2025
Dal Parlamento il via libera all’avvio di spese militari dal valore complessivo di oltre 42 miliardi e impegni finanziari pluriennali per 15 miliardi, con impegni annuali superiori al miliardo...

Video

Conflict Diamonds in Sierra Leone