Iraq: la critica a Bush e le accuse sul caso Baldoni

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Con un imponente manifestazione, almeno trecentomila persone hanno dato il benvenuto alla Convention repubblicana di Bush, inscenando una grande manifestazione pacifica. Alla manifestazione di New York ha partecipato anche il regista Michael Moore, l'autore di Fahrenheit 911 che ha ribadito come la maggioranza dei cittadini americani è contro la guerra. "I repubblicani sono depressi - ha aggiunto Moore - perchè sanno che la fine è vicina, mancano solo un paio di mesi". "Vogliamo la fine immediata dell'occupazione dell'Iraq", ha commentato Leslie Cagan, la coordinatrice della coalizione United for Peace and Justice, organizzazione promotrice della manifestazione. La giornata è stata caratterizzata dalla partecipazione di più di 360 gruppi, inclusi i veterani della guerra in Iraq, le famiglie dei soldati e i familiari delle vittime dell'11 settembre che hanno aderito all'appello.

"La mobilitazione continuerà anche nei prossimi giorni" - annuncia la coalizione americana Answer - e culminerà giovedì 2 settembre al Madison Square Garden nei pressi della convention con un presidio contro l'occupazione in Iraq". La Tavola della Pace ha inviato un messaggio di sostegno come movimento per la pace italiano "La vostra protesta è la nostra protesta. La vostra speranza è la nostra speranza. Il vostro impegno è il nostro impegno: costruiamo insieme un mondo di pace più giusto e democratico". "La barbara uccisione di Enzo Baldoni -continua Flavio Lotti- e le stragi degli innocenti che si susseguono quotidianamente in Iraq non ci possono lasciare indifferenti".

Sulla vicenda di Enzo Baldoni i vertici dell'organizzazione umanitaria irachena Mezza Luna Rossa, interpellati da Reporter Associati, hanno dichiarato che il giornalista italiano una volta sequestrato sarebbe stato "abbandonato, e mai è stata avviata alcuna trattativa o operazione per riuscire a risalire ai suoi sequestratori". La missione verso Najaf della Croce rossa è partita senza alcun coordinamento con la Mezza Luna Rossa e con l'avvertimento di non mandare nessun italiano e di non usare mezzi con il simbolo della Croce Rossa in quella zona così difficile. "Invece" - prosegue la fonte della Mezza Luna il convoglio è partito senza nemmeno chiedere a noi le usuali informazioni sulla strada migliore da seguire e sui punti pericolosi da evitare". L'imboscata è avvenuta sulla via del ritorno da Najaf e la macchina di Baldoni era la seconda del convoglio. L'autista iracheno del primo mezzo ha visto nello specchietto l'attacco all'auto. Arrivato a Baghdad, l'autista ha subito avvertito Mazen Al Samraa che c'era stato un incidente". La fonte della Luna Rossa rivela di non capire chi avesse detto ai rapitori in quale vettura viaggiava il giornalista italiano. Il funzionario della Mezza Luna prosegue l'intervista dicendo che "nessun canale di trattativa è stato aperto. Nessun canale di quelli che esistono, alcuni dei quali passano attraverso Internet".

Sul sito di Reporter Associati, Bruno Ballardini prova a riunire i principali dubbi e le incongruenze emerse fino ad oggi sugli ultimi giorni di Enzo Baldoni. Secondo una e-mail di Baldoni spedita alla redazione di Diario, il giornalista annunciava un'intervista già realizzata al capo militare di Al Sadr. "Forse era un video che non poteva interessare ai rapitori a meno che non appartenessero a una fazione avversa agli sciiti e al gruppo di Al Sadr". Per Ballardini nonostante le versioni "certe" che raccontavano di una collusione, non è possibile sapere cosa sia realmente accaduto tra Baldoni e i rapitori senza avere avuto un contatto con i rapitori stessi. Poi Ballardini tira in ballo il commissario straordinario della Croce Rossa che aveva dichiarato di aver attivato tutti i canali, compresi i contatti con gli sciiti che avevano rapito il giornalista americano Micah Garen. "Ma proprio costoro avevano chiarito dall'inizio di non sapere nulla di Baldoni e adesso si torna da loro per chiedere di nuovo dove sarebbe il cadavere? E' un evidente incongruenza" commenta Ballardini che accusa il governo di non fatto abbastanza per salvare Enzo Baldoni.

Intanto Reporter senza frontiere chiede ai media arabi di dare la massima visibilità alla mobilitazione del mondo islamico a favore dei giornalisti Christian Chesnot, giornalista freelance di Radio France Internationale e Radio France e Georges Malbrunot un giornalista del quotidiano Le Figaro. Il portavoce del Conciglio francese dei mussulmani, Dalil Boubakeur, ha commentato duramente come "immorale" il rapimento e Lhaj Breze, presidente dell'Unione francese delle organizzazioni islamiche ha detto che "rifiuta l'interferenza di un gruppo straniero nelle relazioni tra il governo francese e le istituzioni islamiche in Francia". [AT]

Altre fonti: Repoter Associati, Tavola della Pace, Answer Coalition

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