Il Sudan non è solo il Darfur

Stampa

Passato il festival di Sanremo, c'è il rischio che l'opinione pubblica si ricordi solo dell'emergenza umanitaria nel Darfur e si dimentichi della pace che quest'anno si tenta faticosamente di costruire nell'intero Sudan.

Il più vasto paese africano è grande otto volte l'Italia; nella regione del Darfur -che confina con il Ciad- si sta consumando una emblematica crisi politica e sociale. Una commissione Onu a febbraio ha dichiarato che il governo sta portando avanti "crimini di guerra e crimini contro l'umanità" che "sono forse non meno gravi di un genocidio". Da due anni in Darfur musulmani combattono altri musulmani, nell'ennesimo conflitto tra potere centrale e periferia.

Eppure nel Sudan ci sono segnali di pace che non possono essere trascurati: dopo vent'anni di guerra civile (che ha causato, direttamente o indirettamente, oltre due milioni di morti) a cui sono seguiti due anni di lente e faticose trattative diplomatiche, la firma dei protocolli di Naivasha (in Kenya, il 9 gennaio) segna sicuramente una tappa fondamentale e imprescindibile del cammino verso la pace in Sudan; una tappa storica che però non è la fine del cammino.

La crisi nel Darfur -così come la crescente tensione nelle regioni dell'est- dimostra che si corre il rischio di lasciare irrisolti problemi che possono minare il processo democratico verso un reale sviluppo economico, umano, sociale del paese.

Quale pace per il Sudan? La parola alla società civile. È il titolo del forum in cui analisti ed esponenti della società civile italiana e sudanese che in modi diversi hanno contribuito alla pace si ritrovano venerdì 18 marzo e sabato 19 marzo 2005 a Milano a Palazzo Isimbardi, via Vivaio 1, ospiti della Provincia, per valutare il percorso compiuto finora e quello ancora da compiere.

Per la Campagna italiana per la pace e il rispetto dei diritti umani in Sudan, che raggruppa diverse espressioni della società civile che si impegnano per una pace duratura, è anche l'occasione per valutare un decennio di lavoro.

Alleghiamo a questo comunicato il programma completo del forum. L'ufficio stampa ([email protected]; tel. 02-48951149) è a disposizione dei giornalisti per qualsiasi informazione, oltre che per facilitare interviste ai singoli relatori.

CONFERENZA STAMPA

VENERD㌀ 18 MARZO

Fotografie, immagini e materiale d'archivio sul Sudan saranno a disposizione nei giorni del Forum e durante la conferenza stampa di presentazione, a cui parteciperanno alcuni fra i relatori, che si svolgerà venerdì 18 marzo, dalle ore 11.00 alle ore 12.30, nella sala degli Affreschi di Palazzo Isimbardi, Via Vivaio 1 Milano.

Molte informazioni relative al forum e alle attività della Campagna italiana per la pace e il rispetto dei diritti umani in Sudan si trovano anche sul sito www.campagnasudan.it.

Ultime su questo tema

I gazawi stanno morendo per noi

02 Ottobre 2025
Si testa la tenuta dell’impunità concessa ai massacratori. Si trovano le strade per ridurre al silenzio la democrazia. (Raffaele Crocco)

Dossier - Riconoscere la Palestina: perché il mondo sta cambiando posizione

01 Ottobre 2025
Nell’estate-autunno 2025 alcuni tra i più rilevanti Paesi occidentali hanno deciso di riconoscere lo Stato di Palestina. (Giacomo Cioni)

La strada in salita dell’accordo Bangkok-Phnom Penh

02 Agosto 2025
I due eserciti dovrebbero ritirarsi sulle posizioni iniziali e aprire un tavolo di trattativa. (Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo)

Da inizio Legislatura approvati nuovi programmi militari per 42 miliardi

01 Agosto 2025
Dal Parlamento il via libera all’avvio di spese militari dal valore complessivo di oltre 42 miliardi e impegni finanziari pluriennali per 15 miliardi, con impegni annuali superiori al miliardo...

Cosa dobbiamo raccontare ancora, di questo diabolico Risiko? Il punto

25 Luglio 2025
Si parte confine fra Thailandia e Cambogia, con una nuova guerra che pare prendere forma da vecchie dispute. (Raffaele Crocco)

Video

Conflict Diamonds in Sierra Leone