Ue: verso una politica per i diritti dei bambini

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Save the Children insieme ad Euronet (European Children's Network, il network europeo di organizzazioni non governative impegnate nella tutela dei diritti dell'infanzia), ha accolto con favore la Comunicazione della Commissione Europea "Verso un strategia dell'Unione Europea sui Diritti dell'Infanzia", presentata ieri a Strasburgo dal Presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso e dal Vicepresidente Franco Frattini. "Si tratta di un primo importante passo nella direzione del riconoscimento dei diritti dei bambini a livello di Unione Europea" - ha commentato Carlotta Sami, Direttore dei Programmi di Save the Children Italia.

"Adesso c'è bisogno di un effettivo impegno politico di tutte le istituzioni dell'Unione affinché quanto previsto nella Strategia sui Diritti dell'Infanzia sia tradotto nella realtà" - ha aggiunto il Direttore di Save the Children. Molte infatti sono le questioni relative alla tutela e promozione dei diritti dei bambini che, finora, l'Unione Europea non ha affrontato adeguatamente: per esempio la legislazione in materia di minori separati richiedenti asilo e migranti non è in linea con gli standard internazionali mentre le misure per la protezione dei minori dalle diverse forme di abuso debbono essere equiparate nei vari paesi dell'Unione.

A livello internazionale, benché i governi e l'Ue si siano impegnati solennemente a perseguire gli Obiettivi del Millennio entro il 2015, poco nel concreto è stato fatto. Milioni di bambini, nel mondo, versano ancora in condizioni di grave povertà. "Affinché l'Unione Europea possa mettere a punto una strategia coerente in grado di rispondere a tutte le sfide poste dalla tutela e promozione dei diritti dell'infanzia" - ha proseguito Carlotta Sami - "l'unica strada è la creazione di un Commissario europeo per i diritti dei bambini. Sarebbe la dimostrazione di un impegno chiaro, da parte dell'Europa, in favore dell'infanzia e inoltre diventerebbe il referente per tutte le questioni legate all'infanzia".

Secondo Save the Children, inoltre, affinché la Comunicazione sui Diritti dell'Infanzia abbia effetti concreti e si traduca in realtà, è necessario che: sia assicurata la partecipazione e il coinvolgimento dei bambini nelle decisioni che li riguardano e sia tenuto presente il loro punto di vista. Anche le Ong con esperienza nel lavoro con i bambini dovrebbero essere coinvolte in questo processo; che tutte le leggi e le politiche portate avanti dalla Commissione Europea debbono essere rispettose dei diritti dell'infanzia, basate cioè sui principi sanciti dalla Convenzione Onu sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza; sia istituito un Forum Europeo sui Diritti dell'Infanzia che si faccia promotore di azioni e decisioni in favore dei bambini e che coinvolga tutti gli attori impegnati della difesa dei diritti dei minori, comprese le Ong e i minori stessi; la società civile e le organizzazioni non governative che si occupano in special modo della tutela dei diritti dell'infanzia siano coinvolte in tutte le successive fasi della Strategia Europea sui Diritti dell'Infanzia, al fine di assicurarne il successo; siano garantite le risorse necessarie all'implementazione della Comunicazione della Commissione Europea sui Diritti dell'Infanzia.

Tra gli strumenti che saranno messi in atto dall'Ue, a partire dal 2007 saranno messi a disposizione dei cittadini due numeri unici a sei cifre: il primo per segnalare le situazioni di emergenza, il secondo per offrire un servizio di ascolto al disagio. Il numero sarà composto da tre cifre (116), che rimarranno invariate, seguite da altre tre, a seconda si tratti di emergenza o di consulenza. Solo in Italia, osservando l'attività del Servizio 114 Emergenza Infanzia gestito da Telefono Azzurro, emerge che nel periodo compreso tra marzo 2003 e dicembre 2005, l'11% degli interventi ha riguardato casi di trascuratezza, nel 10,8% situazioni di abuso fisico e mente nel 9,7% di abuso psicologico; seguono i casi di violenza domestica (8,4%) e di abuso sessuale (4%). [GB]

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