Lavoro: la Global March riparte dopo Firenze

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La delegazione nepalese proveniente dalla "Global March against child labour" e più di 300 bambini romani hanno partecipato all'incontro organizzato dall'Assessorato alle Politiche di Promozione dell'Infanzia in collaborazione con il Comitato romano per la Global March. Alla fine della mattinata si è approvato un documento, nato dalle riflessioni fatte a scuola, dove i ragazzi esprimono il loro dissenso al lavoro minorile: "Come si può togliere il sorriso agli innocenti?". Ma soprattutto i ragazzi chiedono maggiori controlli nei confronti delle grandi multinazionali perché garantiscano il rispetto dei diritti dei bambini e dei lavoratori, la realizzazione di scuole e aree gioco nei paesi più poveri, ma soprattutto di portare avanti progetti educativi di formazione per i ragazzi che vivono in strada in condizione di alto rischio ed ancora la distribuzione di volantini con numeri utili a cui i bambini, che vivono per strada nella nostra città, possono ricorrere in caso di bisogno.

"E' responsabilità di tutti di aiutarci in questa lotta, incluso il mondo delle imprese e degli altri che hanno il potere". E' questa forse la frase centrale che riassume la dichiarazione finale che ha concluso con la marcia di 2.000 persone il I° Congresso internazionale contro lo sfruttamento del lavoro minorile tenutosi a Firenze dal 10 al 13 maggio. La "Global march" finale ha lasciato il segno, portando in piazza oltre agli interventi conclusivi anche danze e musica con la partecipazione del musicista olandese Peter Maissan, del gruppo musicale "Bizantina" e dei teatranti di strada "Spartacus Returns". La chiusura di un incontro definito "storico" per la possibilità dei bambini - limitati comunque nella loro partecipazione da problemi legati al visto - di parlare apertamente e raccontare 'ai grandi del mondo' storie di vite messe a dura prova dalla miseria e dallo sfruttamento. I giovani delegati dal mondo faranno ritorno a casa il prossimo 17 maggio, in questi giorni saranno ospiti in varie iniziative in molte città italiane.

A lato del Congresso si sono consumate alcune polemiche politiche che sono state duramente criticate da Save the Children. "Quelle ascoltate in questi giorni sono prese di posizione poco informate e, in quanto tali, nocive per bambini e adolescenti", ha commentato Pippo Costella, Direttore dei Programmi di Save the Children. "Il lavoro minorile non può essere compreso se non considerando il fenomeno nella sua complessità. Posto infatti che l'obiettivo debba essere assicurare ai bambini e alle bambine la protezione da forme di lavoro nocive e lesive dei loro diritti, bisogna distinguere tra lavoro e lavoro. Certe forme di lavoro violano i diritti dei minori. Altre invece, in condizioni di rispetto e tutela, possono garantire il "superiore interesse del minore", come sostiene la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza. Per alcuni bambini il lavoro è una scelta, uno strumento di realizzazione personale e di apprendimento oltre che una risposta concreta alle necessità del loro nucleo familiare. Condannare aprioristicamente il lavoro minorile senza prima aver analizzato le cause ed il contesto in cui tale fenomeno si sviluppa", conclude Costella, "non può che portare a soluzioni marginali e poco rispettose dei diritti dell'infanzia".[AT]

Altre fonti: Comune di Roma,

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