Nepal: guerra civile, insicurezza e fame

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Il Nepal, con la rottura il 27 agosto scorso dell'accordo di tregua tra Governo e ribelli maoisti, è ripiombato nella guerra civile. I ribelli maoisti hanno iniziato la loro "guerra del popolo" nel febbraio 1996 e hanno effettuato i primi attacchi nella regione di Rolpa (300 chilometri da Katmandu) con l'obiettivo di rovesciare la monarchia costituzionale. Circa 8.000 persone, secondo l'organizzazione non governativa nepalese Insec, sono state uccise dall'inizio della rivolta; mentre Warnews precisa che dalla fine della tregua sono 1200 le vittime degli scontri.

La Commissione nazionale per i diritti umani (Nhrc), riferisce l'agenzia Misna, riporta che sono oltre 700, tra esponenti delle forze di sicurezza e ribelli, le persone scomparse negli ultimi quattro anni in Nepal. Nain Bahadur Khatri, presidente della Nhr rivela che, "dal crescente numero di persone scomparse, si deduce che entrambe le parti - esercito e guerriglia - stiano adottando soluzioni militari". Khatri ricorda poi che il problema delle sparizioni sarà il primo che la Commissione affronterà in occasione del 10 dicembre prossimo, giornata internazionale dei diritti umani.

La ripresa delle violenze e l'imperante incertezza politica hanno colpito anche l'economia del Nepal. Cédric Gouverneur dalle pagine di Le Monde Diplomatique analizza il fenomeno del controllo della guerriglia maoista sulla popolazione, sostenendo che "in condizioni del genere non deve sorprendere se una parte della popolazione ha fatto ricorso alla violenza per cercare di cambiare la propria condizione sociale."
Il deficit commerciale del Paese è cresciuto del 26,2%, per un valore di 76,3 miliardi di Rupie. In questo paese privo di risorse naturali, il 71% degli abitanti vive in una povertà assoluta e l'80% della popolazione sopravvive grazie all'agricoltura. "La crescita agricola, del 2,2% annuo, è insufficiente", spiega Laurent Chazée, esperto della Banca asiatica di sviluppo a Katmandu. "I contadini hanno spesso solo un terzo di ettaro. È un terzo della quantità di terra necessaria per sopravvivere". Nel 1992 il Nepal, spinto dalle istituzioni finanziarie internazionali, si è lanciato in un processo neoliberale di privatizzazioni - ricorda ancora Gouverneur - facendo scomparire i pochi servizi esistenti: l'acqua potabile e la sicurezza sono diventate delle opportunità di mercato". [RB]

Altre Fonti: Warnews, Equilibri

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