Msf denuncia continue violenze in Congo

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L'organizzazione internazionale umanitaria Medici senza Frontiere denuncia la totale assenza di protezione dei civili nella regione di Ituri nord-est del Congo teoricamente protetta da un contingente internazionale. Intanto al Palazzo di Vetro i lavori che dovrebbero portare ad incrementare il contingente internazionale vanno a rilento.

Nel rapporto intitolato " Ituri le promesse non mantenute", MSF denuncia come "l' l'attuale livello di protezione e assistenza dei civili è molto lontano dall'essere accettabile". In tutta la regione, che ha già pagato un tributo di 50 mila morti dall'inizio del conflitto, solo alcune zone della città di Bunia sono sicure. Il resto della regione è diventato invece terra di conquista per le numerose milizie etniche. Di questi giorni le notizie di nuovi massacri attorno a Bunia, dall'inizio del mese si contano già 150 vittime.

In un appello reso pubblico alcuni giorni fa da Pax Christi si sottolinea come si renda ormai necessaria un'estensione dei mandati di peacekeeping ed un maggiore coinvolgimento di Onu e Ue per poter pensare di porre una fine alle ripetute stragi nella regione. Invece i lavori al Palazzo di Vetro per integrare il numero di peacekeepers proseguono per il momento a rilento e la forza di pace guidata dai militari francesi, presente sul territorio, non ha il mandato per operare all'infuori di Bunia.

Warnews nota come i recenti sviluppi politici a Kinshasa, che sembrano aver portato ad uno sblocco della situazione con la formazione di un governo capitanato dal presidente Joseph Kabila, rischia di far passare in secondo piano il conflitto in Ituri, la cui soluzione appare indispensabile per il futuro ancora molto incerto del paese.

Fonti: Msf, Oneworld, Warnews;

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