Iraq: razzo vicino alle Ong italiane, attesa per i francesi

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Ieri sera un razzo ha accidentalmente colpito la casa adiacente agli uffici di Un Ponte Per..., Intersos e ICS (Consorzio italiano di solidarietà) a Baghdad. L'esplosione non ha causato feriti: ha colpito il giardino della casa vicina e ha danneggiato parzialmente un muro divisorio. Il razzo è stato solo uno di una raffica che ha colpito varie zone del quartiere. Secondo i primi accertamenti, il lancio di almeno tre razzi non era diretto assolutamente a colpire gli uffici delle organizzazioni italiane.

"Sono pertanto destituite di fondamento le notizie su un presunto attacco alle Ong italiane"- riporta il comunicato congiunto delle organizzazioni umanitarie.

Nei mesi e nei giorni passati, incidenti di questo tipo sono accaduti in tutte le zone del Paese, colpendo abitazioni civili da tutti considerati luoghi non target.
"Un Ponte Per, Intersos e ICS continueranno con serenità il lavoro nel paese, prestando come sempre la massima attenzione per la sicurezza degli operatori italiani e iracheni" - conclude il comunicato.

Intanto, dopo che era sembrata prossima la liberazione dei due giornalisti francesi rapiti in Iraq, il primo ministro Jean Pierre Raffarin si è detto: "Prudente, ma fiducioso".

Secondo Alain Menargues, direttore dell'informazione a Radio France International (Rfi), l'emittente pubblica per la quale lavora uno dei due giornalisti rapiti, Christian Chesnot, i due giornalisti si troverebbero "con degli intermediari" e devono "fare i 40 o 50 chilomeri che li separano dall'aeroporto" di Baghdad. In precedenza la televisione araba al Arabiya aveva riferito che i due giornalisti erano stati trasferiti a Falluja, località che si trova appunto a una cinquantina di chilometri dalla capitale irachena. L'inviato dell'emittente in Iraq sostiene di aver ottenuto tale informazione da fonti diplomatiche francesi di Baghdad.

Ma il primo ministro Jean Pierre Raffarin, interrogato sull'imminente liberazione dei due giornalisti francesi presi in ostaggio in Iraq ha risposto: "Prudenti, ma fiduciosi". Lo riporta Le Monde online. "Abbiamo ricevuto delle informazioni positivi ma ci sono ancora delle tappe da superare" - ha dichiarato il primo ministro da Vienne, nel sud della Francia, dove era in visita. Il premier aveva da poco avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri, Michel Barnier, ad Amman per seguire la vicenda degli ostaggi. [GB]

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