Colombia: sette civili uccisi dall'esercito di Uribe

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In Colombia sette persone, tra cui tre bambini, sono stati trucidati dall'esercito governativo: il 35-enne leader della comunità di San José Luis Eduardo Guerra, suo figlio Deiner Andres Guerra di 11 anni, la sua compagna Bellanira Areiza Guzman di 17 anni, il 30-enne leader della comunità di Mulatos e membro del consiglio di pace Alfonso Bolivar Tuberquia Graciano, la sua compagna Sandra Milena Mu㱀oz Pozo di 24 anni e i loro figli Santia e Natalia di 2 e 6 anni. Luis Eduardo Guerra aveva fondato il movimento per la pace a San José, e nel corso del 2003 aveva partecipato a diverse iniziative per la pace negli USA e in Europa, tra cui alla marcia per la pace da Perugia ad Assisi e al Forum ColombiaVive!

Venerdì 25 febbraio scorso è partita dalla Comunità di pace di San Josè una marcia di 300 persone verso fino alle frazioni di Mulatos e Resbalosa alla ricerca dei corpi. Sono circa 9 ore di cammino attraverso un percorso accidentato. La commissione è accompagnata dalle organizzazioni internazionali che fanno presenza in San José come PBI (Peace Brigades International) e FOR (Fellowship of Reconciliation). Insieme a loro è partita anche una delegazione internazionale che spera di raccogliere informazioni esaurienti per chiedere giustizia di questo nuovo crimine. A livello internazionale si è levato un appello a spedire dichiarazioni di pressione verso le autorità colombiane ed italiane affinché si attivino per tutelare la vita delle persone che sono in marcia.

Il Collettivo di Avvocati "José Alvear Restrepo" denuncia che lo scorso 22 febbraio elicotteri dell'esercito hanno effettuato bombardamenti indiscriminati contro le comunità Bellavista, Alto Bonito e Buenos Aires, in cui vivono più di 200 contadini. Questo evento ha dato vita a un sfollamento di massa, non soltanto da queste comunità ma anche da quelle circostanti. Allo stesso modo, desta grande preoccupazione il fatto che siano poste in grave pericolo la vita e l'integrità fisica degli abitanti. Già in altre occasioni, in dicembre 2004 e gennaio 2005, nel corso di operazioni militari simili, sono stati commessi soprusi e violazioni dei diritti fondamentali dei contadini. E altri tre episodi solo nell'ultima settimana di azioni terroristiche e persecutorie adottate dalla Forza Pubblica nei confronti della Comunità di Pace di San José de Apartadò.

Lo scorso 3 febbraio si è tenuta a Cartagena la Conferenza dei Paesi donatori della Colombia che ha visto l'Unione Europea "sostenere la politica neoliberale e di guerra del presidente Uribe". Secondo l'articolo di Marco Consolo i "Laboratori di Pace", progetto finanziato grazie a un contributo di 67,8 milioni di euro, puntano a elevare a dogma della cosiddetta "resistenza della società civile contro gli attori armati", perorata fino alla nausea dai generali. Gli alti comandi non si stancano di ripetere che "44 milioni di colombiani che vogliono il bene e devono unirsi all'esercito per vincere 30.000 violenti", un tentativo di arruolare il rifiuto alla guerra in una funzionale militanza contro le Farc e l'Eln.

Negli anni scorsi le organizzazioni contadine della zona del Magdalena Medio riuscirono a strappare al governo di Pastrana un piano di sviluppo integrale che attraverso i fondi dell'Unione Europea per il primo "Laboratorio di Pace", cercava di innescare uno sviluppo partecipato e di riequilibrare la drammatica ingiustizia agraria (l'indice Gini di concentrazione della proprietà è superiore all'85 %). Ma i fondi, arrivati nel 2001, non furono dati ai contadini che li avevano ottenuti grazie alla mobilitazione. Il governo, timoroso della forte autonomia campesina e con l'appoggio della Commissione Europea, consegnò i primi 37 milioni di euro all'allora piccola Ong del sacerdote gesuita Francisco Deroux, da sempre tollerante con il paramilitarismo. Secondo l'articolo di Marco Consolo "il religioso non perse tempo nel benedire le neonate "organizzazioni non governative" create dai paramilitari e dai servizi di sicurezza dello Stato colombiano, dando loro finanziamenti senza alcun controllo serio. Da quel momento i fondi non solo non sono arrivati ai contadini, ma al contrario sono stati serviti su un piatto d'argento ai loro sicari". [AT]

Altre fonti: Asud, Associazione per i Popoli Minacciati

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