Colombia: riforma costituzionale limita i diritti umani

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Nel quadro della lotta al terrorismo il governo colombiano ha approntato una riforma costituzionale che sta passando in questi giorni al vaglio del Congresso della Repubblica. "Non vengono assolutamente riconosciuti nella riforma i fondamentali diritti umani" denuncia la rivista trimestrale colombiana Noche y Niebla.

L'atto legislativo 223, già passato dalle due camere del Congresso colombiano ma in attesa di una seconda approvazione, rappresenta una delle azioni intraprese dal governo colombiano nella sua strategia anti-terrorista. Se approvato modificherà vari articoli della Costituzione limitando il diritto alla privacy, la libertà di comunicazione ed altre libertà fondamentali. Il governo ha inoltre proposto che a membri delle forze armate vengano anche concessi poteri giudiziari.

"Questa riforma rappresenta una palese violazione di un recente comunicato emesso dalla Commissione sui Diritti Umani delle Nazioni Unite" denunciano gli autori di Noche y Niebla "quest'ultima ha infatti chiarito come un'efficace strategia anti-terroristica non può che basarsi sul rispetto dei diritti umani, pensare che nella lotta al terrorismo possano essere limitati sarebbe un grave errore".

Intanto le FARC colombiane si sarebbero dichiarate disposte a negoziare la pace attraverso l'intermediazione ONU. "Ci interessa presentare a lei ed alla sua organizzazione le nostre opinioni e le nostre proposte" hanno scritto in una lettera indirizzata al Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan "per evitare ulteriori uccisioni di nostri compatrioti e l'inutile continuazione della guerra civile". L'ONU ha reputato positivo il passo compiuto dalle FARC che attualmente possono contare su più di 17.000 combattenti.

Fonti: Choike, Noche y Niebla, Radio Nederland.

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