Caso Rahmatullah: Vespa chiede spiegazioni, l'ambasciatore tace

Stampa

Nella trasmissione "Porta a porta" andata in onda ieri sera ( accessibile anche online, passaggio dopo 1:03 della trasmissione), il conduttore Bruno Vespa ha chiesto all'ambasciatore dell'Afghanistan in Italia Musa Maroofi, presente in studio, di confermare la notizia - diffusa da Emergency - della cattura e di torture da parte dei servizi di sicurezza afghani nei confronti di Rahmatullah Hanefi, il manager dell'ospedale di Emergency a Lashkargah. L'ambasciatore afghano si è detto dispiaciuto di "non essere a conoscenza del caso e di non avere informazioni sui fatti" e che qualcosa avrebbe potuto sapere solo nei prossimi giorni. Singolare il fatto che nessuno dei politici presenti alla trasmissione - tra cui Nicola Latorre (DS, braccio destro del Ministro degli Esteri e vicecapogruppo dell'Ulivo al Senato) e il segretario nazionale del Prc, Franco Giordano - abbia chiesto spiegazione all'ambasciatore afghano di tale "disinformazione".

Dopo Emergency anche Pax Christi Italia esprime viva apprensione per la sorte di Adjmal Nashkbandi e di Rahmatullah Hanefi. Adjmal Nashkbandi è l'interprete afgano che era col giornalista rapito di Repubblica Daniele Mastrogiacomo al momento del suo rapimento mentre Rahmatullah Hanefi è manager dell'ospedale di Emergency a Lashkargah, che ha mediato la liberazione di Mastrogiacomo su richiesta del Governo italiano.

Di Nashkbandi non si hanno più notizie dal momento della liberazione del giornalista italiano. Mentre di Hanefi, "fermato" dai servizi di sicurezza afghani, secondo fonti locali riportate da Emergency sarebbe ora sottoposto a torture. "Non è stata formulata nessuna accusa, non esiste alcun documento che comprovi la sua detenzione. Alcuni afgani, che lavorano nel posto in cui Rahmatullah Hanefi è rinchiuso, ci hanno detto però che lo stanno interrogando e torturando "con i cavi elettrici" - affermava nei giorni scorsi Teresa Sarti, moglie di Gino Strada e attuale presidente di Emergency rivolgendo "un accorato appello al Presidente del Consiglio, Romano Prodi" ad impegnarsi per l'immediato rilascio di Rahmatullah.

"Esprimendo sconcerto e indignazione per il trattamento riservato ad un uomo che si è speso, su richiesta delle autorità competenti, per la salvaguardia dell'incolumità personale e della liberazione di più persone, Pax Christi Italia chiede al Governo italiano di compiere urgentemente quanto è in suo potere di fare per l'immediata liberazione di Rahmatullah e di Nashkbandi" e rilancia l'appello online per la liberazione preparato da Emergency. [GB]

Ultime su questo tema

I gazawi stanno morendo per noi

02 Ottobre 2025
Si testa la tenuta dell’impunità concessa ai massacratori. Si trovano le strade per ridurre al silenzio la democrazia. (Raffaele Crocco)

Dossier - Riconoscere la Palestina: perché il mondo sta cambiando posizione

01 Ottobre 2025
Nell’estate-autunno 2025 alcuni tra i più rilevanti Paesi occidentali hanno deciso di riconoscere lo Stato di Palestina. (Giacomo Cioni)

Attacco alla Global Sumud Flotilla: droni, bombe sonore e spray urticanti in acque internazionali

24 Settembre 2025
La Global Sumud Flotilla, missione umanitaria internazionale diretta a Gaza, è stata oggetto di una serie di attacchi. (Giacomo Cioni)

Blocchiamo tutto!

22 Settembre 2025
Con lo sciopero generale di oggi, al quale come testata aderiamo, l'Italia intera si ferma per Gaza.

La scheggia impazzita di Israele

12 Settembre 2025
Tel Aviv colpisce, implacabile, quando e come gli pare, nella certezza dell’impunità interna e internazionale. (Raffaele Crocco)

Video

Ruanda, 14 anni dopo: mai più un genocidio