20 gennaio, Bra: serata sostegno popolo iracheno

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VENERDI' 20 GENNAIO 2006: SERATA A SOSTEGNO DEL POPOLO IRACHENO
ORE 21 INFOSHOP MONDODISOTTO
VIA G.B. GANDINO 62 BRA
www.mondodisotto.it

Il 20 marzo del 2003,con l'invasione dell' Iraq,gli USA arrivano alla seconda tappa della loro "guerra contro il terrorismo",scatenata dopo l'attacco alle Twin Towers."Guerra al terrorismo", questa fu la motivazione dell'intervento armato in Afghanistan per portare "libertà e democrazia" e per tracciare le nuove vie di collegamento dei coriddoi energetici con l'Asia centrale in una corsa che vede protagonisti Iran,Russia,Turchia India e Pakistan.

Sempre nel nome della "guerra al terrorismo" il 20 marzo del 2003 gli eserciti di una "coalizione" guidata dagli USA invadono l'Iraq.
Quella che avrebbe dovuto essere una guerra-lampo,dichiarata frettolosamente conclusa e vinta ( "missione compiuta !" disse Bush,nei panni di pilota della guardia nazionale,il primo maggio del 2003) si sta protraendo da quasi 3 anni,nel frattempo le vittime irachene ammontano a più di trentamila persone,intere città sono state rase al suolo,il paese,insomma,non esiste più.
Le immagini di giubilio degli irakeni per la nuova democrazia a stelle e strisce si sono trasformate nelle immagini delle torture di Abu Ghraib,in quelle dei corpi fusi dalle bombe chimiche (al fosforo) sganciate a tonnellate sulla città di Falluja.La necessità,in primo luogo, di sempre più ingenti risorse petrolifere per un occidente opulento e spendaccione stanno alla base di questa avventura coloniale intesa come una tranquilla scampagnata e rivelatasi un autentica trappola per gli eserciti occupanti assediati da una resistenza popolare sempre più numerosa e dalle molteplici forme.

Il nostro paese è in prima fila in questa impresa coloniale,come sempre (ieri in Bonia,l'altroieri in Somalia ecc...), il governo-servo di turno si è prontamente messo sull'attenti al suono della tromba statunitense,in cambio di uno zuccherino e qualcosa di più
(gli impianti petroliferi di Nassitya,come documentato da un inchiesta di rainews 24).
Mentre nel nostro paese si "boccheggia" faticando ad arrivare alla fine del mese,con salari da fame e prezzi,dei generi di prima necessità e non solo, alle stelle si possono tranquillamente gettare un pò di milioni di euro nel pozzo senza fondo dell'ennessima avventura neocoloniale targata USA,e la "crisi" del settore automobilistico non ha impedito ad aziende come la Iveco di produrre nuovi mezzi blindati da mandare in Irak,giusto per uccidere un altro migliaio di persone.
Il tutto nel più assoluto silenzio,se oggi il "più fedele alleato" degli USA è Berlusconi,stiamo pur sicuri che domani lo sarà Prodi inoltre non possiamo nè dobbiamo aspettarci nulla da una "sinistra" già propensa a rincorrere la controparte alla ricerca di voti e consensi.

VENERDI' 20/01/06 PROIEZIONE DEL VIDEO "C'ERA UNA VOLTA IN IRAQ"
di Cesare Allara e Enrica Mendo.

A seguire: presentazione del libro: "Accadde in Iraq"

alle 21.00 c/o infoshop Mondodisotto, V.Gandino 62, Bra.

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