Hiroshima: 67 anni dalla bomba con un occhio a Fukushima

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Almeno 50mila persone hanno partecipato ieri alla cerimonia per ricordare il 67mo anniversario della bomba fatta esplodere su Hiroshima. La domanda per eliminare le armi nucleari si unisce quest’anno all’esigenza di creare una società senza energia atomica, dopo il disastro di Fukushima.

Alle 8.15 del 6 agosto 1945, l’aereo Usa Enola Gay lanciò la bomba atomica sulla città facendo 140mila morti. Alla stessa ora, quest’oggi, al Parco del Memoriale della pace (nel luogo del cratere della bomba), una campana ha segnato i rintocchi nel silenzio generale.

Il sindaco della città, Kazumi Matsui,ha perorato la causa per un mondo libero dagli ordigni nucleari, ma ha anche aggiunto che per il Giappone è necessario avviare “una politica energetica che abbia a cuore la sicurezza delle persone”.

Il premier Yoshihiko Noda, presente alla cerimonia, ha detto che Hiroshima non va dimenticata e ha promesso per il Paese un “misto di energia”, che “non si fonda sull’energia nucleare”.

Dopo il disastro di Fukushima, seguito al terremoto e allo tsunami dell’11 marzo 2011, il Giappone ha chiuso tutte le 50 centrali nucleari, ma avendo bisogno di energia, ne ha riaperte due.

Molti sopravvissuti di Hiroshima - chiamati “hibakushi” - si oppongono all’uso militare e civile dell’energia nucleare, sottolineando che vi sono stati i morti direttamente causati dall’ordigno, ma anche quelli che sono morti in seguito a causa delle radiazioni. Toshiyuki Mimaki, un sopravvissuto di 70 anni, ha dichiarato: “Vogliamo lavorare insieme con il popolo di Fukushima e unire le nostre voci perché non vi siano più vittime nucleari”.

In contemporanea con la cerimonia al Memoriale della Pace vi è stata anche una manifestazione di circa 700 persone, fra sopravvissuti di Hiroshima e sfollati di Fukushima.

Alla cerimonia ufficiale hanno partecipato pure rappresentanti di almeno 70 nazioni. Per la prima volta era presente anche un nipote del presidente Usa Henry Truman, colui che decise il lancio della bomba. Gli alleati hanno sempre giustificato la violenza dicendo che la bomba atomica su Hiroshima (e quella pochi giorni dopo, il 9 agosto, su Nagasaki) ha spinto il Giappone alla resa, riducendo il numero di possibili vittime nel caso che la guerra continuasse. Clifton Truman Daniel, il nipote del defunto presidente, ha dichiarato che è importante ascoltare la voce dei sopravvissuti e comprendere tutte le conseguenze delle decisioni prese da suo nonno.

Al presente in Giappone vi sono oltre 200mila sopravvissuti di Hiroshima, con un’età media di 78 anni. Il sindaco della città ha fatto notare le difficoltà economiche in cui essi sono per procurarsi cure mediche. Ma ha anche promesso che la città di Hiroshima vuole aiutarli e raccogliere e registrare le loro esperienze perché non si dimentichi quanto è successo.

Alla cerimonia era presente anche Angela Kane, rappresentante Onu per il disarmo, che ha letto un messaggio di Ban Ki-moon. “In questo giorno, in questa città - ha detto la Kane - permettetemi di dire ancora: non ci deve essere più nessun attacco nucleare, mai... Armi simili non hanno legittimità nel nostro mondo. La loro eliminazione è giusta dal punto di vista morale ed è una necessità pratica per proteggere l’umanità”.

Fonte: Asianews

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