Corea del Nord: test atomico, condanna internazionale

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La Corea del Nord ha eseguito oggi il suo primo test atomico sotterraneo entrando ufficialmente nel club dei paesi dotati di arsenale nucleare: la deflagrazione ha causato un'onda sismica di magnitudo 3,58.

Greenpeace ha manifestato ieri a Roma denunciando il rischio di una corsa agli armamenti nucleari in estremo oriente e nel mondo. "Il test di oggi mostra ancora una volta la debolezza del Trattato di non proliferazione nucleare e la pericolosa connessione tra ricerca nucleare, sfruttamento dell'energia atomica e armi nucleari" - afferma una nota di Greenpace. La Corea del Nord - nono paese al mondo a dotarsi di un arsenale di questo tipo - non possiede, in apparenza, un sistema di armamenti a capacità nucleare effettiva. Ma quella di oggi è "una pericolosa provocazione che non sposta i rapporti di forza esistenti - gli Stati Uniti hanno un arsenale di 5000 ordigni atomici e missili intercontinentali pronti a colpire la Corea del Nord in ogni momento - ma che crea grande tensione sul piano politico" - sottolinea Greenpeace. Secondo Greenpeace la provocazione del governo coreano non deve essere raccolta. "Serve una reazione moderata e le trattative diplomatiche devono andare avanti. Bisogna riconvocare il tavolo dei colloqui delle 6 Parti - al quale partecipano anche Corea del Nord, Russia e Cina - senza mai perdere di vista l'obiettivo imprescindibile del disarmo. Energia nucleare e armi atomiche non sono una soluzione, ma un problema da risolvere" - conclude Greenpeace.

Immediata la reazione dei Paesi dell'area asiatica - Corea del Sud, Cina e Giappone - che evidenziano come il test costituisca una seria minaccia alla stabilità dell'Asia nordorientale. Pechino ha reso noto che la Cina si "oppone risolutamente" al test nucleare di Pyongyang e "spera che la Corea del Nord torni ai negoziati a sei nazioni". La Cina "chiede espressamente" alla Corea del Nord di "tenere fede ai suoi impegni per una penisola coreana denuclearizzata, di mettere fine a tutte le iniziative che potrebbero deteriorare la situazione, e di riprendere il cammino verso i negoziati a sei nazioni". Il governo cinese "chiede a tutte le parti interessate a dare dimostrazione di calma e a ricercare il dialogo per permettere una soluzione pacifica della questione". Cina e Giappone hanno inoltre espresso in un comunicato congiunto la loro "profonda preoccupazione" per la minaccia nucleare rappresentata dalla Corea del Nord.

Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha espresso forte preoccupazione per il test nucleare della Corea del Nord e ha sottolineato che "l'iniziativa rischia di aggravare le tensioni sulla penisola e nella regione". "Quest'azione viola le norme internazionali sul disarmo e sulla non proliferazione, oltre che la moratoria sui test nucleari e aggrava le tensioni regionali sulla penisola coreana e nelle vicinanze" - ha affermato Annan. Anche l'Alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell'Ue, Javier Solana condanna fermamente tale test come "atto totalmente irresponsabile" che "mina seriamente la sicurezza e la stabilità della regione". [GB]

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