Armi: non proliferazione nucleare ed export illeciti

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"A 25 anni dalla prima firma del Trattato di non-proliferazione nucleare, il processo di revisione del Trattato oggi in corso offre un'opportunità per far avanzare la non proliferazione nucleare e il disarmo" - afferma la Rete italiana per il disarmo che ha tenuto oggi presso la Sala Gialla del Senato una conferenza stampa per illustrare la campagna internazionale "Abolition Now" e una specifica mozione presentata al Senato. Al parlamento italiano e al governo è stata presentata un'interpellanza urgente presentata relativa alla prossima apertura della Conferenza di Revisione del Trattato di non-proliferazione nucleare (Npt) che si svolgerà dal 2 al 27 maggio a New York nella quale, tra l'altro, viene chiesto che l'Italia aderisca al progetto "2020 Vision" che prevede un totale disarmo nucleare entro il 2020.

"Il Trattato rischia di annegare nella realpolitik dei paesi nucleari, Stati Uniti in testa, che hanno deciso di trascurare le priorità di disarmo dando invece prevalenza all'aspetto della non-proliferazione e della prevenzione dell'uso di materiali ed armi nucleari da paesi canaglia - ha detto il sen. Francesco Martone (PRC). Così facendo gli USA, sostenuti seppur indirettamente da molti paesi europei Italia inclusa, sferreranno un colpo mortale a tutto il sistema multilaterale per il disarmo nucleare. Chiediamo un impegno forte dell'Italia affinché si sostenga invece una posizione chiara per l'abolizione tout court di ogni armamento nucleare" - ha concluso il sen. Martone.

Lisa Clark di "Beati i costruttori di pace" - che rappresenterà insieme a Giorgio Alba la Rete italiana per il Disarmo alla Conferenza di Revisione dell'NPT - ha chiesto di accogliere "l'appello dei sindaci di Hiroshima e Nagasaki perché New York rappresenti un vero punto di svolta e si inizi davvero il percorso per una definitiva messa al bando delle armi nucleari. Centinaia di Enti locali italiani si sono espressi in tal senso ed il Presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati sarà con noi a New York per parlare nella sessione dei sindaci per il disarmo. Come esponenti del movimento pacifista abbiamo lanciato in Italia la campagna "Abolition Now", per sostenere il rafforzamento dell'NPT e la convocazione di una Conferenza ONU sul Disarmo Nucleare per mettere al bando le armi nucleari entro il 2020" - ha detto la rappresentate di Beati Costruttori di pace. Attualmente si stima che siano circa 36.000 le armi nucleari negli arsenali del mondo, principalmente nei cinque Paesi che sono "ufficialmente" Stati Nucleari: Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina. Le armi nucleari di questi Paesi rappresentano circa 2.667 volte l'intera potenza di fuoco utilizzata nei sei anni della Seconda Guerra Mondiale.

La Rete italiana per il disarmo il prossimo 27 aprile terrà presso la Sala della Sacrestia della Camera dei Deputati un incontro per presentare le osservazioni sulla Relazione 2005 sull'export di armi italiano e spiegare ai parlamentari presenti la campagna "Control Arms". L'incontro sarà introdotto da Daniela Carboni (di Amnesty International), mentre Giorgio Beretta (della Campagna di pressione alle "banche armate") esporrà i "punti critici" presenti nella Relazione 2005 sull'export di armi italiane da poco resa nota dal Governo. Il missionario Comboniano Alex Zanotelli, richiamando la sua esperienza nel continente africano, tratterà delle "armi leggere", ripetutamente definite dal Segretario Generale dell'Onu Kofi Annan "armi di distruzione di massa" e chiuderà l'incontro Riccardo Troisi (Rete Lilliput) che illustrerà gli obiettivi della Campagna internazionale "Control Arms" con particolare riguardo alla situazione italiana.

La campagna "Controll Arms" chiede di istituire entro il 2006 un "Trattato mondiale sul commercio degli armamenti": una proposta sostenuta da 20 premi Nobel per la pace. "La diffusione incontrollata degli armamenti, soprattutto di quelli leggeri - spiegano i promotori - è pericolosa per la sicurezza nel mondo e ha un costo elevato in termini di vite umane, di risorse e di opportunità per eliminare la povertà". L'Italia è il quarto produttore e il secondo esportatore mondiale di armi leggere: la Campagna si mobiliterà in Italia anche per promuovere una legislazione sull'export di armi leggere, in difesa della legge 185/1990 e per l'introduzione di una legge nazionale sugli intermediari di armi. In risposta alla campagna internazionale "Control Arms", nelle scorse settimane il Foreign Secretary britannico Jack Straw ha annunciato l'impegno della Gran Bretagna per un trattato internazionale sul commercio delle armi. [GB]

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