Svezia: concluso il FSE, a dicembre mobilitazione per i migranti

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I partecipanti al 'Forum sociale europeo' che si è concluso domenica a Malmo, in Svezia hanno ribadito la loro opposizione al Trattato di Lisbona e hanno proposto un grande referendum autogestito sulla trasformazione dell'organizzazione istituzionale europea a partire da un più grande potere al parlamento europeo, unica istituzione eletta a suffragio universale - riporta Vittorio Agnoletto su Carta.

Al seminario su "Europa:come costruire istituzioni democratiche?" hanno partecipato esponenti di movimenti, associazioni, centri studi, europarlamentari e alcuni tra gli estensori della "Carta per un'altra Europa", risultato di un lungo lavoro che ha coinvolto decine e decine di persone da tutta Europa. Ne è emersa un'analisi fortemente condivisa, ma fino ad ora la lotta contro la direttiva Bolkestein era stata la prima mobilitazione che ha coinvolto tutti i movimenti dei 27 paesi. "Negli ultimi mesi, sia a causa delle direttive sui migranti che di quelle sul lavoro, è cresciuta enormemente la consapevolezza che ormai l'Ue incide pesantemente nell'esistenza di ciascuno di noi" - afferma Agnoletto.

"Dopo la bocciatura irlandese del minitrattato due sembrano le scelte possibili: lasciare immutata la situazione attuale con un'Unione europea sempre più mercato e sempre meno soggetto politico (e segnato da un forte deficit democratico), oppure procedere con un'Europa a due velocità, una di serie A e una di serie B, aumentando ulteriormente le differenze sociali" - sottolinea Agnoletto.

La discussione ne ha cominciato ad individuare alcune: maggior potere al parlamento europeo, unica istituzione eletta a suffragio universale, sottraendo ad esempio al Consiglio l'esclusività nella gestione della politica estera e alla Commissione il monopolio degli accordi commerciali; abolizione della Commissione, attualmente nominata dai governi e sua sostituzione con un governo europeo eletto dal parlamento; modifica dell'attuale status della Banca centrale europea che sfugge a qualunque controllo di istituzioni democraticamente elette e che comportandosi come un ente privato determina le politiche monetarie dei paesi dell'Ue con pesanti ricadute sui cittadini. Pur essendo necessari molti altri approfondimenti è stata colta con interesse la proposta del movimento federalista di affiancare alle prossime elezioni europee un referendum/sondaggio proponendo ai cittadini di pronunciarsi su alcune proposte di cambiamento dell'attuale organizzazione istituzionale.

Circa la politica europea sull'immigrazione le organizzazioni del Forum social europeo lanciano per la settimana dal 10 al 18 dicembre una "mobilitazione contro la direttiva europea sui rimpatri e per i diritti dei migranti" - riferisce a L'Unità Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell'Arci. Altre iniziative coinvolgeranno le organizzazioni dei 27 paesi sono previste nel 2009 e fra queste, uno spazio sarà dedicato alla promozione dei diritti per i rom: "l'Italia viene vista dalla società europea come un pericolo: c'è un rischio di italianizzare l'Europa e questo preoccupa" - sottolinea Miraglia.

Dopo gli incontri di Firenze, Parigi, Londra e Atene, e questo di Malmoe, la prossima edizione del Forum sociale europeo si terrà nel 2010 ad Istanbul. [GB]

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