Sudan: nuova tregua tra governo e ribelli

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E' stata siglata ieri in Sudan una tregua tra ribelli del SPLM/A (Sudan People Liberation Movement/Army) e militari governativi protagonisti di violenti scontri nella provincia nordoccidentale del Darfur. Nelle ultime settimane, in questa tormentata regione, si è registrata una pesante escalation nei combattimenti che ha già provocato centinaia di morti. Il conflitto civile in corso in Sudan dal 1983 ha causato fino a oggi la morte di oltre due milioni di persone (in prevalenza civili), mentre altri quattro milioni e mezzo hanno dovuto fuggire dalle proprie case.

In molte zone del Paese, anche nelle regioni controllate dal governo, le condizioni di vita sono precarie. In un recente rapporto, Amnesty International ha accusato il governo sudanese di essere venuto meno agli impegni presi un anno fa col protocollo Machakos, siglato durante i colloqui di pace con i ribelli. Secondo la Ong, dovrebbero essere ricordate non solo le terribili atrocità commesse da governo e ribelli durante la guerra nel sud, ma anche quelle avvenute in episodi non direttamente connessi al conflitto; sono stati denunciati i maltrattamenti, le torture, le sparizioni e gli omicidi ai danni degli studenti e degli oppositori politici, e la grave inadeguatezza del sistema giudiziario nazionale.

Le tra il governo sudanese e i ribelli meridionali si sono interrotte all'inizio di luglio quando la delegazione governativa ha accusato i mediatori dell'IGAD (Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo, che fa capo a diversi Paesi locali) di favorire i ribelli.

Mentre si preannuncia per il 3 agosto la riapertura in Kenya dei negoziati, crescono le incertezze sulla loro riuscita: l'SPLM/A, di matrice cattolica, preme per l'abolizione della Sharia (la legge islamica) nel sud, mentre Khartoum si oppone a tale richiesta. E rimane tuttora aperta la questione della spartizione del petrolio, di cui il sud è ricchissimo, che rappresenta una delle ragioni principali della guerra.

Fonti: Warnews, Amnesty International, U.N.Integrated Regional Information Networks;

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