Iraq: appello di Un Ponte per sulle tv arabe

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L'organizzazione 'Un ponte per' ha proposto ad Al Arabiya e a Al Jazeera un video che viene trasmesso integralmente più volte nella giornata di oggi. Le prime reazioni che sono state raccolte da giornalisti arabi e amici iracheni sono di grande commozione. È la prima volta che delle persone rapite compaiono per raccontarsi; la prima volta in arabo. "Dicono quello che diciamo tutti, ci hanno riferito - commenta Un Ponte per - ci sentiamo più sollevati. Pensare, produrre e proporre questo video non è stata una decisione facile. Ogni parola, ogni immagine porta il suo peso".

Nel video vengono raccontati alcuni frammenti dei progetti che in questo ultimo anno sono stati svolti in Iraq. In particolare all'inizio di settembre Un Ponte per . stava lavorando alla distribuzione di medicinali a cento bambini affetti da malattie croniche, alla riabilitazione completa di 12 scuole, a un programma di educazione sanitaria, di formazione professionale e di riabilitazione in 30 scuole di Baghdad. Un Ponte per... stava avviando, inoltre, un programma di sostegno socio-sanitario alle donne di Baghdad con un'associazione di donne islamiche e un sostegno alla riabilitazione del patrimonio artistico e culturale dell'Iraq.
Ai primi di settembre era, inoltre, appena terminata la scuola di animazione estiva "Saif Hulu - Estate felice" per i bambini di queste scuole e avevamo appena finito di portare acqua a Najaf, di riabilitare 3 impianti idrici nel sud dell'Iraq. Nei mesi precedenti erano stati riabilitati altri 9 impianti idrici e distribuita acqua e medicinali a Falluja e a Kerbala. Subito dopo la guerra erano state riabilitate 2 scuole e fornito ossigeno a 30 ospedali di Bagdad. In questo momento l'attività di 'Un Ponte per' è sospesa e i collaboratori e collaboratrici iracheni sono a casa.

Il testo integrale (tradotto in italiano) del video realizzato da "Un Ponte per..."

Ra'ad
Nel nome di Allah, clemente e misericordioso. Mi chiamo Ra'ad Ali Abdulaziz, ho 35 anni, sono di Bagdad. Lavoro per l'Organizzazione umanitaria "Un ponte per Bagdad". Mi occupo della distribuzione di acqua pulita, della manutenzione degli impianti di depurazione, della ristrutturazione delle scuole.

Manhaz
Nel nome di Allah, clemente e misericordioso. Il mio nome è Manhaz Bassam, ho 29 anni e lavoro in alcune scuole di Bagdad con una organizzazione umanitaria italiana. Organizzo attività ricreative per i ragazzi delle scuole elementari come corsi di pittura, scultura, calligrafia.

Simona Torretta
Mi chiamo Simona Torretta, sono di Roma e ho 29 anni. Sono venuta in Iraq per occuparmi dei progetti sanitari di "Un ponte per Bagdad", distribuzione di medicine, assistenza ai bambini malati iracheni.

Simona Pari
Sono Simona Pari, ho 29 anni, sono italiana. Sono da un anno a Bagdad per seguire il progetto scolastico Farah di "Un ponte per Bagdad", progetto che parte dalla ristrutturazione delle scuole per arrivare all'ascolto dei bisogni dei bambini iracheni.

Ra'ad
Sono un ingegnere civile, non ho mai voluto lasciare il mio paese e soprattutto ora che la guerra e l'occupazione lo hanno devastato c'è bisogno di restare. Amo la mia patria e cerco di servirla con quello che so fare. Questo ho imparato dai miei genitori e questo è quello che insegnerò a mio figlio Ahmed.

Manhaz
Quasi la metà delle scuole ha subito gravi danni per i bombardamenti e i saccheggi e molte famiglie sono in difficoltà perché non hanno lavoro. I bambini sono coloro che maggiormente soffrono questa situazione. Per questo voglio aiutarli a sorridere e a superare le loro paure.

Simona Torretta
Ci sono moltissimi bambini che hanno malattie gravi e malformazioni, affezioni gastrointestinali, respiratorie dovute anche alla mancanza di acqua e elettricità. Distribuire farmaci e stare vicino a questa gente, lo sento come un dovere nei loro confronti. Io amo l'Iraq.

Simona Pari
Questi bambini hanno vissuto cose più grandi di loro, la scuola deve essere un luogo protetto e sicuro, che garantisce il diritto allo studio e al futuro. Il mio desiderio è di poter essere utile per aiutare questi bambini a vivere e studiare in un ambiente migliore.

Ra'ad, Manhaz, Simona, e Simona sono stati rapiti martedì 7 settembre mentre lavoravano.

Con il loro impegno hanno:
curato 70.000 bambini
ristrutturato 25 scuole
portato acqua potabile a 250.000 persone
medicinali, ossigeno e acqua agli ospedali
dato un contributo alla salvaguardia del patrimonio storico della Mesopotamia

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