Ex-Jugoslavia: criminale di guerra si dichiara colpevole

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Si chiama Milan Babic e dal dicembre scorso è nel carcere di Schevingen, Olanda, dove vengono rinchiusi in attesa di sentenza gli imputati dei processi per crimini di guerra avviati dal Tribunale Penale Internazionale sulla ex-Jugoslavia. Di nazionalità serba nel 1991 era Presidente della Repubblica autonoma di Krajina. Ora ha dichiarato la propria colpevolezza.

Dopo il riconoscimento della colpa avanzato due anni fa dalla ex presidentessa della Republika Srpska Biljana Plavsic, condannata a 11 anni di reclusione nel carcere di Stoccolma, ieri al TPI dell'Aia c'è stato il riconoscimento della colpa di un altro leader politico serbo. Milan Babic, dentista di Knin, era divenuto il 19 dicembre 1991 presidente della autoproclamata Repubblica autonoma della Krajina. Nel dicembre scorso Babic aveva già testimoniato contro Slobodan Milosevic, affermando la responsabilità diretta di Milosevic nella guerra in Croazia.

Il Tribunale dell'Aia ha emesso l'accusa contro Milan Babic il 18 novembre dello scorso anno, mentre dal dicembre dello stesso anno, davanti al rifiuto di esprimersi sulla propria colpevolezza, Babic era stato arrestato. L'accusa ha chiesto per Babic una condanna a 11 anni di reclusione.

"Giungo davanti a questo Tribunale con un profondo sentimento di vergogna e pentimento. Ho permesso a me stesso di partecipare alla persecuzione del peggior tipo contro persone solo perché sono Croati e non Serbi. Gente innocente è stata perseguitata, gente innocente è stata cacciata con la forza dalle proprie case e gente innocente è stata uccisa" ha affermato davanti ai giudici l'ex politico serbo per poi aggiungere che "persino anche dopo avere saputo cosa era successo ho taciuto di ciò. Ancora peggio, ho continuato con il servizio e attraverso le mie attività di potere sono personalmente responsabile per i procedimenti inumani che hanno colpito persone innocenti".

Babic si esprime poi a favore di un percorso di riconciliazione nell'area. "Solo la verità può fornire una possibilità al popolo serbo per far sì che si tolga il peso della vergogna collettiva. Solo col riconoscimento delle colpe io posso assumere la responsabilità per tutto ciò che di sbagliato ho commesso ... ho compreso che solo attraverso la nostra comprensione reciproca e la riconciliazione possiamo avere una possibilità di vivere come gente in pace e così assicurare un futuro migliore per i nostri bambini e per le generazioni che verranno". [DS]

Altre fonti: B92, ICTY.

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