Costa d'Avorio: iniziato il disarmo tra speranze di pace

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In Costa d'Avorio è ufficialmente cominciato il disarmo sulla 'linea rossa' che divide il Paese tra Centro nord, in mano alla ex-ribellione, e il Sud, sotto il controllo del presidente Laurent Gbagbo. Secondo fonti Misna, miliziani governativi ed ex-rivoltosi avrebbero iniziato a raccogliere e consegnare armi pesanti smantellando presidi e posti di blocco. Le operazioni stanno avendo luogo sotto l'occhio attento delle forze di interposizione francesi che pattugliano la zona di confine. La notizia riporta speranze di pace nella Costa d'Avorio, dove all'inizio di dicembre avevano avuto luogo violente manifestazioni "anti-francesi".
Si tratta della prima fase di un progetto più ampio, e importante - riferisce Misna - che prevede il completo disarmo dell'area sotto il controllo delle 'Forze Nuove' e la conseguente riunificazione del Paese, diviso in due in seguito alla sollevazione armata del 19 settembre 2002 e così rimasto nonostante la firma degli accordi di pace di Marcoussis e il conseguente ingresso dei ribelli nel governo di unità nazionale previsto dall'intesa.

Quasi dodici mesi sono trascorsi dai colloqui interivoriani di Marcoussis e Volontari per lo Sviluppo dedica la sua copertina di dicembre a questo Paese ripercorrendo le regioni controllate dai ribelli dell'Mpci, chiuse, fino ad oggi, ai giornalisti. La condizione principale è la realizzazione del famoso: "Désarmement, Démobilisation, Réinsertion" (disarmo, smobilitazione, reinserimento) uno dei punti centrali degli accordi di Marcoussis - scrive da Bouaké Newton Ahmed Barry - che prevedono anche urgenti riforme istituzionali (regime elettorale, codice della nazionalità, eleggibilità del presidente della Repubblica, proprietà terriere, ruolo dei media, disarmo e amnistia per i ribelli)".

"Questo periodo di secessione ha prodotto nelle popolazioni una forte coscienza identitaria che reclama il suo posto nella Costa d'Avorio di oggi - continua Ahmed Barry - Il meno che si possa dire, sebbene la Costa d'Avorio resterà unita, è che la sua gestione politica e amministrativa dovrà tenere conto di questa frattura tracciata dalla ribellione. L'attuale esecutivo ivoriano, primo ministro del nord e presidente del sud, prefigura forse quella che dovrà essere la gestione politica dello Stato affinché tutti vi si possano riconoscere".

Giunge intanto la notizia della morte, avvenuta l'11 dicembre scorso, dello scrittore ivoriano Ahmadou Kourouma. Tra i maggiori letterati africani, Kourouma ha descritto nei suoi libri quarant'anni di storia africana post-indipendenza. Intervistato solo sei mesi fa da Nigrizia lo scrittore dichiarava: "Io scrivo con gli africani. Quando prendo la penna in mano sono con tutti loro e cerco di far capire agli europei com'è l'Africa oggi. L'Europa ormai fa parte della nostra storia e dopo tutti i danni fatti oggi deve aiutare l'Africa. Credo ci sia bisogno di una sorta di piano Marshall per l'Africa. Però credo che qualcosa stia cambiando. Quando vedo migliaia di giovani che scendono per le strade e lottano per un mondo diverso, allora credo che non sia tutto inutile". [RB]

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