Bosnia: polemiche sul ruolo dell'Alto Rappresentante

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In Bosnia Erzegovina la Comunità Internazionale regna con un proprio Raj, come accadeva nell'India britannica. L'accusa è stata sollevata da un centro di ricerca con sede a Berlino, l'European Stability Initiative (ESI). Il dibattito si è immediatamente acceso, con posizioni anche molto differenti.

Nonostante siano passati quasi otto anni dalla firma degli Accordi di Dayton, avvenuta nel 1995, che hanno posto fine ai drammatici anni di conflitto in Bosnia Erzegovina, rimane ancora forte l'influenza nel Paese della Comunità Internazionale, in particolare dell'OHR, organizzazione garante dell'implementazione gli accordi di pace. Nelle settimane scorse l'ESI ha pubblicato sul Journal of Democracy un articolo molto critico nei confronti degli ampi poteri a disposizione del responsabile dell'OHR, l'Alto Rappresentante, ruolo ricoperto attualmente dall'inglese Paddy Ashdown. L'argomentazione è che la Bosnia Erzegovina non diverrà mai un Paese "normale" se i suoi rappresentanti non avranno pieno potere decisionale sulle scelte politiche da adottare.

Le reazioni a questa presa di posizione non si sono fatte attendere. "Voglio che la gente comprenda che sono qui per lavorare. Ho gli strumenti dei quali ho bisogno e voglio servirmi" ha dichiarato Paddy Ashdown che ha poi aggiunto che a suo avviso i tempi non sarebbero maturi per un accelerato trasferimento di poteri alle autorità della Bosnia Erzegovina.

Divisi in merito anche i politici locali. Il rappresentante musulmano nella Presidenza tripartita, Sulejman Tihic, ha dichiarato che i poteri dell'Alto Rappresentante saranno necessari sino a quando la Bosnia Erzegovina non diverrà un Paese normale. Il primo ministro della Republika Srpska, una delle due Entità costitutive della Bosnia Erzegovina, Dragan Mikerevic ha invece dichiarato che la tendenza di Ashdown ad imporre proprie decisioni limita la volontà dei politici locali di negoziare tra di loro.

Nick Hawton, giornalista di IWPR (International War and Peace Reporting) fa notare come il dibattito sul "Raj" non sia stato comunque in questi giorni l'argomento principale nei caffè del centro di Sarajevo. La positiva considerazione per Ashdown rimarrebbe nella capitale particolarmente alta. Molti cittadini - afferma Hawton - hanno sfiducia nei propri politici e vedono con favore il ruolo dell'Alto Rappresentante considerandolo il male minore, almeno nel breve periodo.

Fonti: ESI, Osservatorio sui Balcani, Journal of Democracy, IWPR.

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