Aja: scarcerati due sospetti criminali di guerra

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Il 28 luglio il Tribunale dell'Aja ha deciso di rilasciare temporaneamente Jovica Stanisic e Franko Simatovic, due membri dei servizi segreti di Slobodan Milosevic, accusati di crimini di guerra. La decisione ha scioccato la comunità internazionale e reso furiosa la Procura del Tribunale, che teme ora che i potenziali testimoni siano intimiditi e possano cambiare testimonianze importanti - scrive il coordinatore delle inchieste per IWPR a Belgrado, Hugh Griffiths, in un articolo riportato dall'Osservatorio sui Balcani.

Jovica Stanisic e Franko ("Frenki") Simatovic erano due membri dei servizi segreti di Slobodan Milosevic - Stanisic era il capo della sicurezza dello Stato e Simatovic il comandante dell'unità dei servizi speciali serbi conosciuta come "Berretti Rossi". Entrambi sono accusati, come Milosevic, di essere membri della stessa "organizzazione criminale" che aveva l'obiettivo di creare nella ex Jugoslavia un nuovo territorio dominato dai Serbi e nei loro confronti sono stati mossi quattro capi d'accusa per crimini contro l'umanità - che includono persecuzioni, omicidi, deportazione ed atti inumani - ed un capo d'accusa per violazioni delle leggi e consuetudini di guerra.

 

Osservatorio sui Balcani:
Dossier su Stanisic e Simatovic

"La temporanea liberazione ha portato alcuni dei più autorevoli analisti e esperti delle procedure del Tribunale a speculare sul fatto che potrebbe essere stato concluso un accordo tra Belgrado e gli Stati membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, accostando questa decisione alla possibile resa di alcuni tra gli altri latitanti maggiormente ricercati dal Tribunale. Si crede che questi siano l'ex comandante dell'esercito serbo bosniaco Ratko Mladic e gli altri quattro generali serbi - l'ex capo di stato maggiore dell'esercito Nebojsa Pavkovic; Vladimir Lazarevic; i capi della polizia Vlastimir Djordjevic e Sreten Lukic. Quattro generali accusati di crimini commessi in Kossovo e si crede che almeno tre di loro stiano vivendo in Serbia, il quarto invece in Russia.

"Credo che sia stato fatto qualche tipo di accordo", ha detto a IWPR, parlando in anonimato, un ex funzionario del tribunale dell'Aja. "La domanda deve essere fatta, perchè questi due uomini - che erano così importanti per Milosevic e che hanno questo tipo di precedenti - sono stati rilasciati adesso?" - ha aggiunto. James Lyon, direttore dell'International Crisis Group (ICG) in Serbia e Montenegro, ha affermato che garantire la liberazione temporanea ai due funzionari della sicurezza dei servizi speciali "è una decisione altamente inusuale, data la gravità dei crimini che si presume abbiano commesso". Anche i pubblici ministeri del Tribunale dell'Aja sembrano particolarmente stupefatti dalla decisione della camera di giudizio. "Siamo estremamente preoccupati - e questa preoccupazione trova fondamento nelle affermazioni dei testimoni - che le persone rimarranno spaventate dal rilascio di questi uomini e si rifiuteranno di testimoniare" - ha detto a IWPR Florence Hartmann, portavoce della procuratrice generale Carla Del Ponte.

Intanto il Tribunale penale internazionale sull'ex Jugoslavia (Tpi) ha fatto un nuovo tentativo per convincere Slobodan Milosevic a lasciarsi affiancare da un avvocato d'ufficio - riporta Ansa Balcani. La richiesta è stata avanzata dalla stessa Corte dell'Aja, che ormai da tempo sta cercando di accelerare i tempi del processo. In un comunicato diffuso oggi, il Tpi chiede di conoscere l'opinione di Milosevic - e quella degli "amici curiae" (gli avvocati incaricati dalla Corte di verificare che all'imputato sia garantito un equo processo) - sul ''ruolo che un avvocato nominato d'ufficio potrebbe avere al fine di mantenere l'equilibrio del procedimento giudiziario''. Milosevic, che ha deciso fin dall'inizio del processo, nel febbraio del 2002, di difendersi da solo, ha per ora rifiutato l'assistenza di un avvocato difensore, fatto che invece è stato richiesto a più riprese dal procuratore capo del Tribunale, Carla Del Ponte. [GB]

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