Vittime e testimoni di una guerra illegale

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Passata la tempesta di sabbia, non è chiaro che cosa attenda gli alleati una volta giunti nella capitale. Da un'analisi di esperti dell'autorevole Washington Post, la guerra potrebbe durare mesi. I volontari in Inghilterra e in Iraq di "Human Shield Action" esprimono indignazione per l'uccisione di una decina di civili con un missile USA caduto su un mercato nelle vicinanze di Shaab. Più di 200 "scudi umani" sono ancora presenti in Iraq a protezione dei luoghi indicati dall'ONU, quali magazzini di alimenti, programmi di utilità di filtrazione dell'acqua, le centrali elettriche e le raffinerie di petrolio. Bombe sono cadute anche sul Patriarcato caldeo di Baghdad che ha riportato danni al punto che la sede è stata chiusa e tutto il personale è stato trasferito altrove, in luoghi relativamente meno esposti ai bombardamenti. A livello dipolomatico, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha spostato il dibattito sul conflitto iracheno nonostante la maggioranza dei 70 paesi non membri del Consiglio chiedano la conclusione della guerra che giudicano illegale e richiedano il ritiro immediato delle forze d'invasione. Intanto le agenzie di emergenza delle Nazioni Unite si stanno attivando per far arrivare gli aiuti alle popolazioni civili dell'Iraq. La popolazione non ha abbastanza acqua e chiede molto di più che due cisterne di acqua che giungono con difficoltà a causa della guerra in corso.

Fonte: human shield action news

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