Iraq: 42 no alla missione italiana

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Il Senato ha votato favorevolmente al rifinanziamento delle missioni militari nel mondo tra cui quella in Iraq denominata "Antica Babilonia". Da registrare comunque 42 voti contro l'occupazione in Iraq che rispondono alle richieste del popolo delle bandiere della pace che nei giorni precedenti la votazione ha spedito quasi 8.000 email di pressione verso i parlamentari che voteranno il decreto legge proposto dal governo. Il "Comitato Romano 20 marzo contro la guerra" segnala i nomi dei 42 senatori che hanno votato no, ringraziandoli per la loro coerenza invece di astenersi o non partecipare al voto. La redazione del sito ventimarzo.org commenta la "febbre della pace" misurata al Senato e presenta il voto di alcuni parlamentari "senza una vera conoscenza di cosa sta veramente succedendo in Iraq" vista anche la recente intervista a Gino Strada, il chirurgo di Emergency che da anni opera in Iraq, il quale testimonia che la situazione nel paese iracheno e' peggiorata dopo la guerra, e la popolazione vive nella miseria e paura.

Intanto sulla base di appelli convergenti, lunedì 16 febbraio si è costituito il comitato organizzatore nazionale che raccoglie le tante sigle che diedero vita al grande 15 febbraio di un anno fa e che come allora si chiamerà "Comitato fermiamo la guerra". Il Comitato ha deciso di promuovere il 20 marzo una manifestazione nazionale che sarà anticipata da 3 carovane della pace che partiranno il 28 febbraio - 2 dal Nord e 1 dal Sud - che attraversando l'Italia raggiungeranno Roma confluendo nel corteo per la fine dell'occupazione e il ritiro delle truppe occupanti, per la pace in Medio Oriente. Negli stessi giorni 4 carovane, con partecipanti italiani ed europei, raggiungeranno Iran, Iraq, Turchia/Kurdistan, Palestina/Israele. Da questi giorni è in funzione una segreteria organizzativa che raccoglie le adesioni alla giornata e al Comitato e segnala la possibilità di effettuare delle sottoscrizioni attraverso Banca Etica.
Appelli, documenti, adesioni e informazioni sono disponibili sul sito www.fermiamolaguerra.it

Dalla Campagna "Per una finanziaria di Pace" si apprende che tagliando solo alcune delle spese militari si potrebbero risparmiare 1800 milioni di euro. Nell'articolo della rivista Umanità Nova si legge che la spesa militare italiana per l'anno 2004 (Finanziaria 2003) secondo i dati ufficiali forniti dal Ministero della Difesa ammonta a una cifra complessiva che è pari a 19.670 euro. Ma per calcolare le cifre esatte delle spese militari di ogni stato occorre assommare anche le missioni estere con un totale da aggiungere di   968.634.558. A queste voci si possono aggiungere le voci civili come le spese per la sanità, per l'agricoltura, per l'industria che servono con la ricerca e le nuove tecnologie il settore militare.

Fonti: Comitato fermiamo la guerra, Carta, Venti Marzo

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