Armi: la Commissione discute l'export, il Governo le modifiche

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Per la prima volta dopo 15 anni, la Relazione annuale del Governo, prevista dalla legge 185/90, sull'esportazione delle armi italiane è stata ieri oggetto di discussione nelle Commissioni Esteri e Difesa della Camera. Lo riferisce l'ufficio stampa dell'on. Elettra Deiana. "È la prima volta che Relazione annuale del Governo sul mercato delle armi, viene discussa. La determinazione con cui abbiamo chiesto a più riprese che le Commissioni competenti ne discutessero ha raggiunto oggi un primo risultato positivo" - dichiarano le parlamentari della Commissione Difesa Elettra Deiana del gruppo di Rifondazione Comunista e Silvana Pisa dei Democratici di Sinistra. "Per anni, anche molto prima dell'attuale legislatura, la Relazione del Governo è rimasta solo un atto dovuto che non ha trovato mai attenzione né ascolto in sede parlamentare, luogo deputato a svolgere i compiti di controllo sulle scelte e l'operato del Governo. La discussione di oggi è solo il primo passo" - notano Deiana e Pisa. Le parlamentari chiedono inoltre che "in sede di dibattito sulla Relazione del Governo, il parlamento convochi le associazioni riunite nella Rete italiana per il disarmo che ha monitorato l'applicazione della legge 185/90 dalla sua approvazione e che in questi anni hanno continuato a svolgere un'azione di difesa della legge 185 e di denuncia delle continue violazioni che ha subito negli anni".

Oltre all'impegno delle due parlamentari, va ricordata un'interrogazione di 18 senatori del centrosinistra, del 4 maggio scorso, al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Esteri che chiede chiarimenti su alcuni passaggi dell'ultima Relazione.

Considerazioni riprese da Giorgio Beretta della Rete Disarmo che sottolinea come "a questo importante risultato si è giunti grazie all'impegno di diversi parlamentari che hanno accolto la pressante richiesta avanzata in questi anni da numerose associazioni del mondo pacifista". "Si è finalmente arrivati ad un primo confronto sulle autorizzazioni all'export di armi italiane che, nonostante gli espliciti divieti delle legge 185/90, sono rilasciate anche per Paesi responsabili di gravi violazioni dei diritti umani e sotto embargo Ue. "Ci aspettiamo ora - continua Beretta - che il confronto si estenda all'aula del Parlamento e che il Governo risponda presto e chiaramente su come intende, ancora una volta, modificare la legge 185/90 sia per adeguarla "all'ambiente normativo europeo in cui deve operare", sia per la "soluzione" prospettata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze sulla questione della trasparenza delle operazioni bancarie in appoggio all'export di armi".

Come riportato già il mese scorso da Unimondo, la recente Relazione della Presidenza del Consiglio sull'import-export di armamenti segnalava, infatti, come "problematica di alta rilevanza trattata a livello interministeriale" quella relativa all'atteggiamento assunto da "buona parte degli istituti bancari" in risposta alle pressioni della società civile confluite nella "Campagna banche armate". "Tali istituti - riporta la Relazione - pur di non essere catalogati fra le cosiddette "banche armate", hanno deciso di non effettuare più, o quantomeno limitare significativamente, le operazioni bancarie connesse con l'importazione o l'esportazione di materiali d'armamento". Per risolvere le "notevoli difficoltà operative" createsi in conseguenza dell'atteggiamento assunto dalle banche italiane - che costringerebbe l'industria armiera italiana a rivolgersi a banche straniere - "il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha recentemente prospettato una possibile soluzione che sarà quanto prima esaminata a livello interministeriale" - riporta la Relazione del marzo scorso. "Un'analisi smentita dagli stessi dati del Governo - che vedono nel 2004 la cifra record di 1.317 di euro di transazioni bancarie, l'86% delle quali svolte da banche italiane - ma funzionale per sostenere la necessità di apportare ulteriori modifiche alla legge 185/90, minando ancora una volta la trasparenza e il controllo dei cittadini" - commentava Beretta nell'intervista a Unimondo.

Ma non solo. La Relazione governativa riporta che è in atto "uno studio per un progetto governativo di riscrittura della legge 185/90 alla luce dei vari provvedimenti legislativi che ad essa più o meno direttamente afferiscono ed all'ambiente normativo europeo in cui comunque deve operare". "Anche su questo punto non è dato di sapere come il Governo intenda operare" - commenta Beretta. "Proprio per questo la Rete Disarmo ha convocato i parlamentari per un incontro, svoltosi presso la Sacrestia della Camera il 27 aprile scorso, e ha chiesto loro di monitorare attentamente le possibili modifiche in fase di "riscrittura", affinchè la legge 185/90 - nata grazie ad un decennio di lotte e denunce di numerose organizzazioni della società civile e del mondo sindacale - non ne risulti stravolta". Va ricordato che, dopo un lungo iter parlamentare, già lo scorso anno sono state apportate sostanziali modifiche alla legge 185/90 sull'esportazione, importazione e il transito dei materiali di armamento.

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