www.unimondo.org/Guide/Economia/Responsabilita-sociale-d-impresa/Ri-conoscere-oltre-l-emergenza-per-valorizzare-lavoro-immigrato-78674
Ri-conoscere: oltre l'emergenza per valorizzare lavoro immigrato
Responsabilità sociale d'impresa
Stampa
"Le politiche dell'integrazione non funzionano perché trattano l'immigrazione come un fenomeno da affrontare con leggi d'emergenza mentre è un fenomeno strutturale". Lo ha affermato Fabrizio Valabrega della Partnership Visibili-Invisibili, capofila della Cordata RI-CONOSCERE che ieri mattina in un convegno a Roma ha presentato le riflessioni e le raccomandazioni alla politica a conclusione dei dieci progetti sviluppati in Italia nel biennio 2005-2007 sulla linea dell'iniziativa "Equal" per le politiche dell'Unione Europea in materia di occupazione per gli immigrati. I dieci progetti hanno operato in diverse regioni italiane, utilizzando strumenti diversi e prospettive di lavoro differenti, ma con l'obiettivo comune di "migliorare l'integrazione socio-lavorativa dei cittadini immigrati".
Mettendo a confronto le "buone pratiche sviluppate" nel biennio dai dieci progetti italiani, gli operatori hanno chiesto che "i risultati positivi, si trasformino in politiche attive che abbiano la caratteristica della sostenibilità". Tra le "raccomandazioni alla politica" emerse dal convegno vi è innanzitutto quella di "fare rete tra i vari Ministeri nell'affrontare il tema dell'immigrazione" creando un tavolo permanente. Valabrega ha poi presentato altre cinque raccomandazioni: "superamento della legge Bossi-Fini (superamento della logica delle quote e velocizzarsi dei tempi di acquisizione della cittadinanza); incentivazione di politiche e progetti per l'autoimprenditorialità; innovazione dei Centri per l'impiego; riconoscimento delle competenze degli immigrati; azioni mirate di comunicazione sociale verso le imprese ed i cittadini".
Il Sottosegretario alla Solidarietà Sociale Cristina De Luca, intervenuta al convegno, ha sottolineato come il tema dell'immigrazione venga ideologizzato e quanto questo sia grave in una società, come la nostra, in cui i media hanno un peso enorme."Il tema dell'immigrazione porta con sè sia il problema della sicurezza che quello dell'integrazione. Negli ultimi anni si è speso soprattutto in sicurezza" - ha affermato il Sottosegretario. "La strada per affrontarlo è quella da una parte della certezza del diritto e della chiarezza del dovere per tutti, dall'altra quella dell'esercizio al confronto in cui viene assunta la reciprocità del problema". Il Sottosegretario ha evidenziato la necessità di favorire l'incontro tra domanda ed offerta, attraverso l'applicazione di "regole certe", nella lotta alla clandestinità ma non ha rilevato il bisogno di creare un tavolo permanente tra i Ministeri: "E' sufficiente un miglior coordinamento; l'immigrazione non è un fenomeno emergenziale, fa parte della struttura dello Stato e rientra, perciò, nelle competenze dei vari Ministeri".
Otto Bitjoka, Presidente della Fondazione Ethnoland, ha moderato l'intera conferenza, mettendo in evidenza le difficoltà che il corpo immigrato incontra nel processo "d'inclusione" nel territorio italiano. "Gli immigrati devono scendere in piazza per chiedere il giusto, devono diventare protagonisti; essi producono il 7% del PIL nazionale, contribuiscono all'INPS con oltre 600 milioni al mese: partecipano in tal modo allo sviluppo sostenibile del Paese ed è giusto che abbiano il diritto al voto" - ha affermato Bitjoka.
Nella seconda parte della conferenza in una tavola rotonda si sono confrontati Giuseppe Bea (Responsabile nazionale dell'area immigrazione ed emigrazione del CNA), Lilli Chiaromonte (CGIL), Luca Di Sciullo (Dossier sull'immigrazione della Caritas "Migrantes"), Umberto Mosiello (Vicepresidente e vicario dell'Anolf Nazionale) e Pietro Vulpiani (Esperto dell'Unar - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali - del Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri). Tre i tre temi sviluppati dai 10 progetti Equal: ossia servizi per l'integrazione dei lavoratori immigrati, imprenditorialità e lavoro autonomo e riconoscimento e sviluppo delle competenze. Tra gli aspetti messi in evidenza vi è la persistenza di atteggiamenti discriminatori nei confronti di persone che hanno determinate caratteristiche "fenotipiche"; la difficoltà nell'accedere al credito per il corpo immigrato; il problema del mancato riconoscimento delle competenze dello straniero nel mercato di lavoro nazionale; il problema persistente del lavoro nero.
La conferenza si è conclusa con i ringraziamenti ai relatori, al pubblico presente ed alle 10 Partnership coinvolte nella Cordata RI-CONOSCERE: INSIEME INserimento, Socialità e Integrazione per Evolvere, Migliorare, Emergere; I Mestieri invisibili - Occupazione ed Emersione del lavoro nero; MIGRA -Osservatorio sulla discriminazione degli immigrati nel lavoro; Visibili-Invisibili; Per un`imprenditorialità interetnica; Sin.Te.S.I. - Sinergie Territoriali per l'Inclusione Sociale; CO.M.AGRI. PRODUZIONE E SERVIZI - COOPERATIVA MISTA AGRICOLA; N.I.S.I.A. - Neoimprenditori Immigrati per il Subentro in Imprese Artigiane; MOBILI Modelli di Orientamento di base per l'Inserimento Lavorativo dei giovani Immigrati; PONTEST - Una rete per l'inserimento degli immigrati.