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OGM: la Monsanto sfida il governo tedesco
Responsabilità sociale d'impresa
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La Monsanto si é rifiutata di ottemperare alla richiesta del governo tedesco di consegnare i risultati di uno studio che dimostra notevoli danni alla salute nei ratti nutriti con il mais OGM MON863. Lo comunica Greenplanet, il notiziario online di informazione sul settore eco-biologico. Il mese scorso Le Monde aveva pubblicato una ricerca della Commissione di genetica biomolecolare francese (Cgb), da sempre favorevole alla commercializzazione degli ogm, secondo il quale il MON863 è pericoloso: alcuni topi nutriti per 90 giorni con quel mais hanno mostrato diverse malformazioni come l'aumento significativo dei globuli bianchi e dei linfociti, l'abbassamento dei globuli rossi, l'aumento significativo della glicemia e presenza di anomalie infiammatorie dei reni. In seguito ai dati di questa ricerca, il governo tedesco, che aveva già preso in considerazione la prima richiesta di approvazione del mais MON863 da parte della Monsanto, ha chiesto ufficialmente alla multinazionale statunitense di consegnargli lo studio completo. Ma la Monsanto si é rifiutata di consegnare questi documenti dichiarando che si tratta "di informazioni commerciali riservate". "Questo trasgredisce le leggi UE, che stabiliscono che qualsiasi informazione riguardante la salute dell'uomo o la sicurezza dell'ambiente deve essere resa pubblica" - commenta Greenplanet. Pur essendo a conoscenza dei risultati sulle malformazioni nei ratti, la European Food Safety Authority (EFSA) - l'organismo europeo per la sicurezza alimentare - lo scorso 19 aprile aveva dato una valutazione positiva al mais della multinazionale americana. "Questo caso mostra quanto inadeguate e non-trasparenti siano le procedure europee di autorizzazione degli Ogm" - aveva commentato Eric Gall, del gruppo europeo di Greenpeace a Bruxelles.
La settimana scorsa, la multinazionale ha visto riconosciuta dalla Corte Suprema del Canada la causa contro Percy Schmeiser, nei cui campi, contaminati dal polline della colza biotech, l'agricoltore canadese avrebbe piantato senza licenza le sementi della multinazionale. Con una sentenza senza precedenti di 5 voti a favore e 4 contrari, la Corte ha deciso che Percy Schmeiser ha violato il brevetto della multinazionale americana sulla colza Roundup ready. È considerato colpevole di aver seminato nel 1998 colza Roundup ready (quella modificata per renderla resistente all'erbicida Roundup della Monsanto), senza aver legalmente acquistato i semi dalla ditta proprietaria del brevetto, la Monsanto stessa. Nel '98, ispettori della Monsanto sono andati, senza permesso, nei campi di Schmeiser per prelevare campioni del raccolto quasi pronto: da qui è partito lo scontro legale con l'accusa al piccolo coltivatore di 73 anni di aver illegalmente piantato la colza geneticamente modificata della multinazionale. Il risarcimento che il contadino dovrà pagare alla multinazionale non è stato ancora quantificato, ma potrebbe ammontare a 75.000 dollari. "È un giorno triste per i coltivatori di tutto il mondo - ha affermato Federica Ferrario di Greenpeace Italia - La colza della Monsanto ha contaminato per anni i campi del Canada e non vi è alcun modo per bloccare la contaminazione genetica. Paradossalmente la Corte ha concluso che la Monsanto può continuare a contaminare i campi degli agricoltori e a minacciarli mediante costose azioni legali".
La decisione seguiva due battute d'arresto per la Monsanto, che nelle settimane scorse aveva annunciato lo stop alla commercializzazione del frumento ogm a livello globale e della colza ogm in Australia in seguito alla forte opposizione dei consumatori e dall'industria a queste colture.
E nei giorni scorsi 1000 agricoltori delle Filippine hanno inscenato un finto processo fuori dallo stabilimento della Monsanto a General Santos City che si é concluso con una sentenza di condanna per la Monsanto. L'azienda é stata trovata colpevole di aver promosso il mais BT, pericoloso sia per l'uomo che per l'ambiente. Alla protesta hanno partecipato il South Cotabato Movement Against Genetically Modified Organisms (SCMAGMO), e organizzazioni provenienti da tutta la nazione, compresi i rappresentanti della chiesa cattolica locale. Nel dicembre del 2002, il governo delle Filippine aveva accettato la richiesta della Monsanto di autorizzazione a commercializzare il mais Bt, nonostante le ampie proteste, compreso uno sciopero della fame guidato da Roberto Versola davanti agli uffici principali del dipartimento dell'agricoltura a Metro Manila. [GB]