Nutella parte seconda. Un po’ d’info

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Dopo il nostro articolo Nutella. Il lato oscuro del cioccolato nel quale abbiamo documentato il “sapore strano” - e poco conosciuto - del lavoro minorile nel cioccolato usato dalla Nutella, siamo a darvi qualche info in più, facilmente reperibile on line. E non sono poche.

 

  • Alcuni giorni fa, l’associazione dei consumatori tedeschi (la Bundesverband der Verbrcucharzentralen - Vzbv) ha accusato la Ferrero di fornire fuorvianti valori nutrizionali della più famosa crema di nocciole al mondo e la Corte d’Appello di Francoforte ha accolto il ricorso: Favorisce il “ciccionismo”. Intanto la Ferrero dovrà pagare una multa di 250.000 euro ogni volta che sarà riscontrata una violazione, fosse anche solo per un barattolo.
  • Lo scorso anno il Parlamento Europeo ha bocciato un emendamento, sostenuto dagli industriali, per fermare una legge restrittiva sulla pubblicità. Essa prevede che se un prodotto supera alcune soglie di contenuto di grassi o di altri elementi a rischio, chi la produce non può fare pubblicità al suo prodotto esaltandone qualità ed aspetti positivi.
  • Negli anni precedenti la Ferrero contribuì a deforestare il sud est asiatico per far posto all’olio di palma (di cui è composta la sua crema) e, dopo una campagna internazionale ambientalista, ha aderito alla moratoria.
  • Nel codice di condotta commerciale della Ferrero vi è il rispetto di alcuni valori fondamentali, tra cui:
    - approvvigionamento di materie prime di eccellente qualità e nello stesso tempo rispettoso di principi etici, sociali e ambientali;
    - massimo impegno contro il lavoro minorile e contro altre forme di lavoro forzato.
    Secondo il Centro Nuovo Modello di Sviluppo, però, la Ferrero “compra cacao e tè attraverso canali commerciali che non garantiscono guadagni dignitosi ai contadini e ai braccianti ed ha rapporti commerciali con paesi del sud del mondo in cui si violano gravemente i diritti umani e dei lavoratori, tra cui Ghana e Costa D’Avorio, nelle cui piantagioni lavorano centinaia di migliaia di bambini molti dei quali addetti a mansioni pericolose”. Come ne usciamo?
  • La Fondazione Ferrero, che è cosa diversa dalla holding, riporta all’art. 2.a dello Statuto: “favorire e offrire assistenza sanitaria e sociale in favore degli anziani in quiescenza e loro familiari”. Coerente. E fare qualcosa anche per i bambini dell’Africa occidentale, no?
  • Nutella consiglia 5 pasti al giorno come giusta soluzione per alimentarsi nel migliore dei modi. Val anche per la Costa d’Avorio ed il Ghana?
  • Ferrero invita al vip watching. Al risveglio con i vip negli alberghi delle star. In piena crisi economica nutella invita i propri acquirenti di fare un investimento negli alberghi più lussuosi al mondo per incontrare “forse” vip del calibro di Cameron Diaz, Madonna o Johnny Depp. Peccato che lo stipendio medio mensile dell’acquirente Nutella corrisponda ad una notte in uno di tali alberghi. Colazione, a base di Nutella compresa, of course. E che ne dite se i vip sopraccitati fossero testimonial di una campagna contro il lavoro minorile in Africa occidentale? Non sarebbe una buona idea?
  • Francesco Paolo Fulci, ex ambasciatore presso le Nazioni Unite è oggi presidente del gruppo industriale Ferrero International. Ecco perché i Ferrero Roches sono i cioccolatini tanto amati a casa dell’ambasciatore.
  • Gli europarlamentari italiani di destra, centro e sinistra si sono schierati contro la UE quando s’è permessa di criticare la Ferrero per la sua pubblicità poco realistica. Ma molti consumatori hanno costituito comitati. La Nutella unì l’Italia molto prima del 150° anniversario?
  • A favore della Nutella si sono espressi fior fiore di istituti scientifici. Ad una denuncia di una mamma alla Corte Federale di San Diego sostenendo che la casa italiana agisce in violazione della legge dello Stato producendo appunto “pubblicità falsa e concorrenza sleale” il gruppo ha risposto con un portfolio di informazioni pro domo sua:
    a) il Giury della pubblicità italiano, all’inizio del 2007, si è già pronunciato a favore della Ferrero, che nell’occasione si è avvalsa delle relazioni di esperti nutrizionisti e pediatri secondo cui una prima colazione a base di una fetta di pane e Nutella, di un bicchiere di latte e di frutta risulta essere “bilanciata per iniziare la giornata, nel quadro di una dieta variata”.
    b) sempre nel 2007 al convegno annuale dell’autorevole American College of Nutrition negli Stati Uniti si è espresso un giudizio scientifico positivo sull’uso nel corso della prima colazione di una crema spalmabile a base nocciola" e che “il giudizio positivo è stato ripreso in altre autorevoli ricerche pubblicate nel 2008 nel The Journal of International Medical Research - Breakfast: a good habit, not a repetitive custom e nel 2010 nel Critical Reviews in Food Science and Nutrition - Dietary choices for breakfast in children and adolescents". Bene. Una domanda. Come mai, secondo voi, alcun istituto si esprime con tanto ardore per il pane o lo yogurt fatti in casa?
  • Pankota – Romania. Nessun contratto di lavoro, ma la proroga quotidiana dello stesso se arrivano ciascuna a montare mille pezzi al giorno. Minimo minimo: 900. (...) Il laboratorio da cui escono gli ovuli di plastica della Kinder Ferrero è una grande fabbrica sgangherata e pericolante sulla strada che solca Pankota, un paese agricolo vicino a Timisoara ammazzato da piani quinquennali capaci di far morire le vigne e rendere sterili i conigli. In un loculo di due metri per due, riscaldate da una vetusta stufa a legna, lavorano in quattro, a cottimo, a ritmi da far spavento, manovrando certe macchinette punzonatrici che se ci lasci sotto un dito, addio. Contente? Ridono: “Tutto bene, paga buona, padroni gentili”. (Gian Antonio Stella)
  • Il sito web della Ferrero è tutto rivolto ai consumatori di 4 continenti: Europa, America, Asia ed Oceania. Manca l’Africa. Loro (1 miliardo di abitanti) sembrano non essere consumatori ma solo produttori. In effetti, a ben vedere, non hanno mai avuto in precedenza l’occasione di mangiarsi una barretta di cioccolato.
  • Ad oggi non esiste una campagna in Italia per boicottare i prodotti Ferrero (Ferrero Rocher, Pocket Coffee, Mon Chéri, Giotto, Confetteria Raffaello, Nutella, Tic Tac Kinder Sorpresa, Fiesta Ferrero, Kinder Happy Hippo, Kinder Maxi, Kinder Délice e Kinder Bueno...) però esistono campagne a livello internazionale. E sottoscriverle no?
  • Non essendo scritto in etichetta del barattolo la provenienza del cacao proviamo a telefonare al servizio consumatori Nutella per verificare se arriva dalla Costa d’Avorio o dal Ghana. Risponde Paola: "Non abbiamo questo tipo di informazioni, ci lasci il suo indirizzo e le spediremo le informazioni richieste". Bene. Aspettiamo.

Fabio Pipinato

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