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Nigeria: ricordo al poeta simbolo Ken Saro Wiwa
Responsabilità sociale d'impresa
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Il 10 novembre a Londra si tiene la commemorazione dei 10 anni della morte di Ken Saro Wiwa. E' passato già un decennio da quando il grande poeta ed attivista per i diritti umani del popolo Ogoni fu giustiziato dall'allora dittatura nigeriana, sulla base di un'accusa di omicidio letteralmente inventata. Nella capitale inglese lo scrittore e giornalista Ken Wiwa, il figlio di Ken Saro Wiwa, e numerose altre personalità si ritroveranno presso i Bernie Spain Gardens per rendere omaggio ad uno dei simboli della lotta contro le devastazioni socio-ambientali causate dalle multinazionali petrolifere. Il programma della giornata prevede un evento speciale nel corso della serata, quando al Brixton Jamm saranno letti 100 poemi di Ken Saro Wiwa e si esibiranno alcune band africane.
Ma perché fu ucciso Ken Saro Wiwa? Perché, tra l'altro, ebbe la voglia e la determinazione di fondare in pochi mesi il MOSOP, il Movimento per la sopravvivenza del popolo ogoni. Un'organizzazione che denunciò con forza le malefatte compiute dalle multinazionali petrolifere occidentali, tra cui principalmente la Shell, nella regione del Delta del Niger. Il 4 maggio 1993, in occasione della giornata delle popolazioni indigene proclamata dalle Nazioni Unite, Saro Wiwa riuscì addirittura a far scendere in strada oltre 300.000 persone. Uomini, donne e bambini che, cantando canzoni di protesta, dichiararono la sussidiaria della Shell in Nigeria persona non grata e cacciarono in maniera pacifica il personale impiegato dalla multinazionale per l'estrazione del greggio.
Un vero affronto per le elite politiche nigeriane, che fin dal boom del petrolio dell'inizio degli anni 70' avevano considerato i giacimenti del Delta del Niger come una sorta di proprietà privata da sfruttare a proprio piacimento. La Shell e le altre compagnie petrolifere, infatti, furono subito incoraggiate ad "occupare" il territorio, al fine di portare avanti le loro attività estrattive, senza peraltro pagare le dovute compensazioni ai legittimi proprietari o tenere in debita considerazione i possibili rischi ambientali. "Ken Saro Wiwa è quindi diventato un esempio per tutte quelle popolazioni che si battono per rivendicare i loro diritti e per preservare le proprie terre dalla devastazione ambientale, prime fra tutte le altre popolazioni del Delta del Niger, ancora alle prese con i disastri causati dalle tante multinazionali operanti nella zona, tra cui spicca anche l'italiana Eni"
commentano Mani Tese e la Campagna per la Riforma della Banca Mondiale.
Per approfondire: www.remembersarowiwa.org; www.priceofoil.org; www.platformlondon.org