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Nicaragua: doppia vittoria per i bananeros
Responsabilità sociale d'impresa
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Ci sono voluti 212 giorni di "testarda" permanenza a Managua e un ultimo sciopero della fame e della sete (lo scorso 11 agosto) per convincere i deputati della Asamblea Nacional a dare le prime risposte ai bananeros ammalati a causa del mortale pesticida Nemag㳀n della Dow Chemical, che veniva spruzzato sulle coltivazioni negli anni settanta. Al momento della partenza da Chinandega, il Nemag㳀n aveva già provocato 838 morti e dopo sette mesi di accampamento davanti alla sede del parlamento il numero è vertiginosamente salito a 986. Durante lo sciopero della fame e della sete dello scorso 11 agosto, i bananeros avevano firmato un Accordo con la Giunta Direttiva della Asamblea Nacional, la quale si impegnava a dare una risposta positiva alle cinque richieste dei settori in lotta al ritorno dalla pausa etiva. Alla fine, la pressione e la costante presenza a Managua dei bananeros ha vinto anche le reticenze dei deputati e durante la giornata del 28 settembre, la Asamblea Nacional ha votato a favore di una Risoluzione (018-2005) che protegge in modo definitivo la Legge 364 "Ley Especial para la Tramitaci㳀n de Juicios Promovidos para las Personas Afectadas por el Uso de Pesticidas Fabricados a base de DBCP".
Parallelamente è stata annunciata la formazione della Commissione Speciale che seguirà il compimento degli accordi e che si incaricherà di agevolare il passaggio in Commissione Economica della Proposta di Legge di Pensione Vitalizia per gli ammalati a causa del Nemagòn. Anche l'altro punto degli Accordi è stato affrontato e la Legge 456 "Ley de Adici㳀n de Riesgos y Enfermedades Profesionales", che si riferisce al riconoscimento dell'Insufficienza renale cronica come malattia professionale, è stata inviata alla Commissione Lavoro e verrà votata già la prossima settimana per la sua riforma. L'ultimo punto riguardava la modifica del Bilancio della Repubblica per poter inserire la quota per le spese sanitarie per i bananeros per i restanti mesi del 2005 e soprattutto, l'approvazione dei 103 milioni di cordobas accordati con il Governo per le spese sanitarie del 2006. Anche questo punto è stato affrontato e i deputati hanno garantito l'approvazione del Bilancio e dei fondi per i bananeros entro fine ottobre.
Nella causa avviata dai bananeros verso la Dow Chemical. Un tribunale del lavoro della provincia di Chinandega ha ordinato il pagamento di un risarcimento danni di 97 milioni di dollari a 150 di loro, mentre per altri 51 le prove presentate non sono state sufficienti. Gli avvocati sono pero' riusciti a far emergere una storia raccapricciante. Alla Standard Fruit facevano passare litri e litri di pesticida nelle stesse tubature da cui i bananeros prendevano l'acqua da bere. Di notte viaggiava il veleno, di giorno "acqua potabile". Orlando Cardoze, un altro avvocato dei coltivatori di banane, avrebbe poi scoperto che la Dow Chemical e la Standard Fruit avevano fatto una specie di accordo sull'uso del pesticida nonostante ne fosse stata riconosciuta la pericolosita' per la salute dei lavoratori.
E' saltata fuori una lettera in cui la Dow Chemical si impegna a pagare tutti i risarcimenti a seguito di eventuali denunce. Il guadagno che derivava dall'uso del pesticida era probabilmente maggiore di quanto sarebbero costati gli agricoltori che si fossero incazzati. La causa legale dei bananeros e' cominciata nel 2001 e finora allo studio che li assiste e' costata 3 milioni di dollari. Devono ancora essere sbrigate alcune trafile burocratiche per far accettare la sentenza anche negli stati Uniti. Gli avvocati dei bananeros assicurano pero' che tutto e' stato fatto regolarmente e che non ci dovrebbero essere problemi.
Ma a un anno di distanza dalle prossime elezioni Presidenziali (novembre 2006), il paese continua a vivere nella confusione istituzionale più totale e con una crisi politica, oltreché economica, per la quale non si intravedono vie d'uscita a breve termine. I due principali partiti politici (Frente Sandinista e Partido Liberal Constitucionalista), che di fatto controllano il Parlamento (Asamblea Nacional), il Potere Giudiziario e quello Elettorale, stanno stringendo sempre più la morsa per costringere il Presidente Enrique Bola㱀os e il suo governo a sedersi al tavolo delle trattative e del Dialogo Nazionale, legittimando così le riforme costituzionali che, fino ad oggi, Bola㱀os ha sempre rifiutato di riconoscere. Durante una conferenza stampa che si è svolta nei pressi della porta d'imbarco, il Presidente ha comunicato che i sei Ministri e Viceministri formeranno una Commissione speciale e si recheranno alla Corte Interamericana per i Diritti Umani (Cidh), alla Oea e ad altri organismi internazionali per denunciare quella che ormai "è una persecuzione politica e un passo in più verso un Colpo di Stato. Il Potere giudiziario è in mano al Frente Sandinista ed opera solo come organo di repressione". Nei prossimi giorni, inoltre, il clima politico potrebbe scaldarsi ulteriormente per l'approvazione del Tlc-Cafta e per tutta una serie di proteste programmate dai settori che maggiormente soffrono la mancanza di una politica seria verso i settori più svantaggiati (istruzione e sanità). [AT]