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Msf: l'OMS garantisca i farmaci salvavita ai Paesi poveri
Responsabilità sociale d'impresa
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Medici Senza Frontiere (Msf) ha chiesto ai governi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di garantire l'accesso ai farmaci salvavita ai pazienti dei Paesi poveri. "Le oltre 150 delegazioni governative che si riuniscono a Ginevra presso la sede dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per il vertice sulla Ricerca & Sviluppo (R&S), hanno l'opportunità di affrontare i problemi di un sistema che è completamente deformato e non tiene in alcun conto i bisogni sanitari di milioni di persone" - riporta comunicato di Msf.
"Questa settimana i Paesi non dovranno semplicemente impegnarsi finanziariamente, ma dovranno cambiare le regole dell'innovazione medica e ripensarle alla luce di nuove proposte che garantiscano lo sviluppo dei farmaci necessari a milioni di persone e li rendano accessibili" - ha dichiarato Christophe Fournier, presidente Internazionale di Medici Senza Frontiere (MSF). "Chiediamo quindi ai governi di mostrare coraggio e attuare una riforma sostanziale del sistema, in modo da garantire che i nuovi farmaci salvavita, gli strumenti diagnostici e i vaccini, siano sviluppati per le persone che ne hanno maggiormente bisogno: i pazienti dei paesi poveri".
Il fallimento del sistema di oggi è ben illustrato dal caso della tubercolosi (TBC), che ogni anno provoca la morte di due milioni di persone. Il test più usato per la diagnosi della TBC è stato sviluppato nel 1880 e non riesce ad identificare tutte le persone colpite. Con la diffusione di ceppi resistenti, i farmaci per trattare la TBC sono sempre più inefficaci e non sono in grado di arginare la recrudescenza della malattia. Ma i finanziamenti per la ricerca della TBC rimangono praticamente nulli. "Noi non rinunciamo al trattamento delle persone colpite dalla TBC con i farmaci tradizionali, ma per arginarla e tenerne sotto controllo la diffusione abbiamo un disperato bisogno di nuovi farmaci" - dichiara Liesbet Ohler, responsabile medico di MSF in Kenya. "Spero che i governi trovino le risorse necessarie per sviluppare nuovi ed efficaci trattamenti. In caso contrario, il futuro della lotta contro una malattia come la TBC è in serio pericolo, e con esso la vita di milioni di persone".
Nuove iniziative come il Prize Funds - un premio economico da assegnare a chi scopre e realizza nuovi farmaci o vaccini - sono oggetto di discussione e potrebbero contribuire ad orientare la R&S farmaceutica dove è più necessario. Occorre infatti trovare meccanismi di finanziamento che non facciano ricadere sul costo dei farmaci quello della R&S, e questo è il compito che devono assumersi i governi. "Basarsi esclusivamente sulle organizzazioni filantropiche e di beneficenza non è una soluzione al problema" - ricorda Tido von Schoen-Angerer, direttore della Campagna per l'Accesso ai Farmaci Essenziali promossa da MSF.
"L'attuale sistema per lo sviluppo di nuovi farmaci è fortemente vincolato alla politica dei brevetti e dei monopoli. E' ormai ampiamente dimostrato, anche da un rapporto delle Nazioni Unite nel 2006 come questo sistema sia fallimentare: i prezzi dei farmaci sono tenuti artificiosamente elevati dal monopolio dei brevetti e sono riservati ai pochi in grado di pagare. Contemporaneamente le malattie che colpiscono i poveri sono trascurate, indipendentemente dal numero di vittime che causano" - scrive Msf.
Questa settimana arriva a conclusione di un processo durato due anni e noto come 'Gruppo di Lavoro Intergovernativo sulla Salute Pubblica, Innovazione e Proprietà Intellettuale' (IGWG). "L'Organizzazione Mondiale della Sanità, che ospita il vertice, ha il dovere di fornire modalità alternative ai brevetti per sostenere i costi della R&S in modo che l'innovazione medica sia orientata dai bisogni sanitari e offra farmaci a prezzi equi e accessibili" - conclude la nota di Msf.