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Msf: il G8, altre parole al vento per la salute nei Paesi poveri?
Responsabilità sociale d'impresa
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Il G8 che si apre oggi a Sea Island in Georgia non può e non deve essere l'ennesima passerella per grandi promesse in tema di lotta ad Aids, malaria e tubercolosi che non si tradurranno mai in realtà. Ogni anno gli 8 Paesi più ricchi del mondo si riuniscono e annunciano impegni a favore del diritto alla salute e alla vita dei più poveri. Ma fino a oggi queste parole sono rimaste solo sulla carta.
Il G8 di Okinawa (Giappone) nel 2000 promise di:
à ridurre del 25% il numero di giovani colpiti da HIV/Aids entro il 2010
à ridurre del 50% prevalenza e mortalità per tubercolosi entro il 2010
à dimezzare l'incidenza della malaria
A 4 anni da quelle promesse il quadro è ben diverso:
à Il numero di bambini di meno di 15 anni colpiti dall'HIV/AIDS è quasi triplicato, da 1,3 milioni nel 2000 a 3,2 milioni nel 2002. Nello stesso periodo, il numero totale di persone sieropositive nel mondo è globalmente aumentato da 34 a 42 milioni. Più di 3 milioni di persone sono decedute a causa dell'HIV/AIDS solo nel 2003.
à La prevalenza globale della tubercolosi è solo leggermente aumentata (+1,5%), ma l'incremento è quattro volte più alto in Africa. L'anno scorso la TB ha ucciso 2 milioni e mezzo di persone e ne ha fatte ammalare 8 milioni.
à L'incidenza della malaria è rimasta invariata, ma la mortalità dei bambini di meno di 5 anni è duplicata, e addirittura quintuplicata, in certe regioni dell'Africa, parallelamente all'aumento della resistenza del parassita ai farmaci utilizzati abitualmente. Ogni anno in Africa muoiono per la malaria 1 o 2 milioni di persone.
Non si tratta di fatalità inevitabili, ma di conseguenze ben precise di politiche egoistiche dei Paesi più ricchi:
à Il Fondo Globale per la lotta ad Aids, malaria e Tubercolosi è cronicamente a corto di finanziamenti
à Manca un impegno pubblico in materia di ricerca e sviluppo sulle malattie che colpiscono solo i più poveri (malattia del sonno, kala azar, Chagas, malaria, TB)
à Le azioni internazionali per rendere i farmaci esistenti disponibili a prezzi accessibili per i Paesi più poveri sono costantemente minate da alcuni Governi che preferiscono tutelare i profitti delle loro multinazionali farmaceutiche più che il diritto alla vita di milioni di persone
à Alcuni Paesi del G8 convincono i Paesi in via di sviluppo a firmare accordi bilaterali di libero scambio che impongono misure molto restrittive per l'accesso ai farmaci.
L'associazione umanitaria internazionale Medici Senza Frontiere chiede ai membri del G8 di rinnovare gli impegni assunti a Okinawa nel 2000 e ribaditi al summit di Evian l'anno scorso e di passare dalle parole ai fatti
à finanziando adeguatamente il Fondo Globale lanciato al G8 di Genova nel 2001 e facendo in modo che le risorse siano spese in modo efficiente per garantire farmaci di qualità e facili da usare al maggior numero di persone possibile
à aumentando gli sforzi in materia di ricerca e sviluppo sulle malattie "dimenticate"
à mettendo sempre il diritto alla vita prima del diritto a far profitti
à garantendo la concorrenza tra farmaci di marca e farmaci generici che permette un significativo abbassamento dei prezzi dei medicinali.