Microsoft: offerta parte del codice, parola all'Ue

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L'ultima mossa del caso giudiziario entrato ormai nel suo ottavo anno di vita l'ha compiuto Microsoft che nelle scorse ore ha annunciato che ricorrerà al codice sorgente per rispondere "in modo definitivo" alle richieste della Commissione Europea. Ma a differenza di quanto titolato da varie fonti, fra cui persino ANSA e Slashdot, non verrà divulgato tutto il codice sorgente di Windows. "Come si può leggere nell'area stampa del sito Microsoft - scrive Paolo Attivissimo - il colosso del software ha offerto in licenza limitata soltanto una piccolissima parte del proprio codice sorgente, specificamente quella dei protocolli di comunicazione di Windows Workgroup Server e Windows Desktop, che sono al centro di una disputa con l'Unione Europea da vari anni. Il resto rimane segreto e accessibile soltanto ad alcuni governi e centri di ricerca".

L'Antitrust continentale, che due anni fa aveva condannato l'azienda per abuso di posizione dominante, dovrà ora valutare se l'iniziativa di Microsoft è sufficiente: La scelta di Microsoft non è di poco conto secondo la redazione di Punto-informatico: le autorità europee si erano infatti lamentate perché, a loro dire, la precedente licenza non garantiva ai concorrenti di Microsoft l'accesso a tutte le informazioni utili per sviluppare software in grado di integrarsi perfettamente sulla piattaforma Microsoft. Va detto che le decisioni assunte dalla Commissione nei riguardi di Microsoft, compresa quella relativa alla commercializzazione di un Windows leggero, ossia privo del Media Player, sono ora tutte all'attenzione del Tribunale europeo di primo grado a cui l'azienda si è appellata.

La Free Software Foundation Europe (FSFE) critica l'offerta di Microsoft di pubblicare il codice sorgente invece dei protocolli. Georg Greve, Presidente della FSFE spiega: "La Commissione Europea ha chiesto a Microsoft di pubblicare i propri protocolli per consentire ad altri di scrivere software interoperabile, in modo da ristabilire la concorrenza. Non sembra quello che è accaduto, visto che i termini in cui i protocolli sarebbero stati resi disponibili sono quantomeno oscuri. Quello che è stato fatto è invece la pubblicazione di codice sorgente, cosa che non era richiesta". Secondo la FSFE, questo comportamento non è di alcun aiuto, ma anzi causerebbe ulteriori problemi. Carlo Piana, legale della FSFE spiega: "Questo 'impegno' è avvelenato; esso peggiora ulteriormente la situazione per il software libero, visto che Microsoft detiene i diritti d'autore su quel codice sorgente: gli sviluppatori che leggessero il codice non potrebbero reimplementarlo sotto forma di software libero, per timore di incorrere in una violazione del diritto d'autore".

Carlo Piana, legale della FSFE spiega: "Questo 'impegno' è avvelenato; esso peggiora ulteriormente la situazione per il software libero, visto che Microsoft detiene i diritti d'autore su quel codice sorgente: gli sviluppatori che leggessero il codice non potrebbero reimplementarlo sotto forma di software libero, per timore di incorrere in una violazione del diritto d'autore". Piana prevede che potrebbe accadere anche di peggio: "Microsoft potrebbe tentare di soffocare la concorrenza tramite azioni di violazione di diritto d'autore, sostenendo che gli sviluppatori 'potrebbero' aver letto il codice sorgente".

Georg Greve aggiunge: "Infatti. Come potrebbero gli sviluppatori scrivere software interoperabile senza leggere il codice sorgente, visto che le specifiche dei protocolli non sono disponibili? Chi mangia quella mela si avvelena col loro copyright". Dopo aver dato il benvenuto alle nuove licenze "Shared Source" di Microsoft, che hanno migliorato in modo sostanziale le precedenti pratiche di licenza, la FSFE aveva concesso a Microsoft il beneficio del dubbio. "Ma ora sembra chiaro che questo era solo l'ennesimo stratagemma di marketing: ieri Microsoft si è comportata come un rapinatore che, richiesto di deporre la pistola, vi lancia contro una granata. Le nostre lodi si sono rivelate premature, viste in retrospettiva" conclude Greve. [AT]

Altre fonti: Attivissimo.net, Zeusnews, Free Software Foundation Europe

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