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Brasile: le ombre di Lula sulla riforma agraria
Responsabilità sociale d'impresa
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Lo scorso 22 dicembre il senato brasiliano ha dato il via libera alla coltivazione di soia geneticamente modificata e la compravendita di semi ogm, contrariamente alla misura adottata precedentemente dal governo. Il Brasile oggi è il quarto produttore mondiale di ogm - per soia, cotone e mais - preceduto da Stati Uniti, Argentina e Cina. La superficie di coltivazioni di ogm è di circa 3 milioni di ettari, rispetto ai 43 degli Usa e ai 14 dell'Argentina. Con la legalizzazione decisa ieri le colture ogm faranno un balzo rilevante dall'anno prossimo, fino ad arrivare a circa un terzo del totale. Attivisti di organizzazioni non governative ecologiste hanno protestato davanti alla sede del Congresso a Brasilia.
Una scelta che assieme alla decisione di aumentare le centrali nucleari per uso civile oscura i risultati positivi del piano di inclusione sociale e lotta alla povertà "Fame zero" che è stato sotto esame in queste settimane.
Secondo fonti governative almeno 5 milioni di famiglie stanno ricevendo sussidi statali ed è in corso un'ampia mobilitazione governativa per mettere i settori agricoli più poveri in condizione di sostenersi anche grazie alla riforma agraria. L'esecutivo ha annunciato che potrebbe non venire rinnovato, perché a questo punto inutile, l'accordo di finanziamenti e controlli stabilito nel 2002 con il Fondo monetario internazionale e in scadenza il prossimo marzo.
E proprio alcune divergenze di vedute intorno al progetto "Fame Zero" sarebbero le ragioni delle abbandono di Frei Betto, teologo della Liberazione, da consigliere speciale del presidente Lula. Rispetto alla concezione difesa dal ministro dello sviluppo sociale e della lotta alla fame Patrus Ananias, più centrata sulla collaborazione tra poteri - governo federale, Stato e municipio - il teologo domenicano ha sempre posto l'accento sul controllo sociale delle politiche pubbliche attraverso i "comitati gestori", espressione della società civile organizzata. Ma non tutte le uscite sono volontarie: l'economista Carlos Lessa è stato infatti sostituito alla presidenza del Bndes (Banca nazionale di sviluppo economico e sociale) in seguito alle critiche da lui rivolte alla politica economica seguita. Lessa ha attribuito la responsabilità della sua rimozione ad "una astuta manovra dell'élite per frustrare i sogni popolari". Quell'élite che "ha conquistato l'indipendenza, ma ha mantenuto la schiavitù. Che poi ha abolito la schiavitù, ma nella maniera peggiore, senza riforma agraria, scuola pubblica, garanzie per i lavoratori.
E molto difficoltà stanno incontrato gli animatori del Movimento Sem Terra (Mst) a far avanzare la tanto sognata riforma agraria. Secondo il dirigente del Mst - Jo㣀o Paulo Rodrigues il Presidente Lula non cambierà urgentemente la sua équipe economica, le conseguenze per la società brasiliana saranno disastrose. "Da un lato, le risorse esistenti vengono utilizzate nell'agrobusiness, dall'altro, lo Stato ha paura di affrontare il latifondo. C'è una grave mancanza di volontà politica da parte dell'equipe economica, rispetto alla destinazione di risorse per insediare 115mila famiglie, che era la meta prevista per quest'anno: finora sono state insediate appena 49 mila famiglie, vale a dire neanche la metà del previsto. Lo scorso 26 novembre ottomila Sem Terra circondano la sede della Banca Centrale a Brasilia alla conclusione della Conferenza Nazionale per Terra e Acqua. Nel manifesto conclusivo della Conferenza Nazionale si propone di realizzare un cambiamento profondo nell'attuale politica macroeconomica, riducendo i tassi di interesse e l'attivo di bilancio. Sono necessarie quindi risorse in programmi che creino reddito e posti di lavoro, nell'aumento dei servizi pubblici come riforma agraria, istruzione, salute, previdenza, abitazioni popolari, in infrastrutture con la costruzione di strade, nelle politiche sociali e ambientali, nel risanamento generale, nell'energia.
Ecco quindi che per affrontare le forti pressioni dell'agrobusiness e dei latifondisti il Mst assieme ai movimenti sociali e Via Campesina-Brasile hanno deciso di promuovere una grande mobilitazione, che sensibilizzi la società e dia forza allo stesso governo. La marcia dovrà iniziare il giorno 17 aprile a Goi㢀nia e percorrendo 300 chilometri concluderà nella capitale Bras㭀lia si conclurà nei primi giorni del maggio 2005. Lungo la marcia saranno coinvolte le molte realtà brasiliana e si portera una discussione sull'alternative di cambiamento. L'invito è a sostenere i costi economici per garantire la realizzazione della marcia dei 10.000. [AT]
Altre fonti: Comitato Movimento dei lavoratori rurali Senza Terra, Greenplanet