Acqua: sguardo mondiale per un'azione locale

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Circa un miliardo di persone nel mondo non ha accesso all'acqua potabile. Bere, cucinare o lavarsi sono gesti normali per molte popolazioni che dispongono dell'acqua pulita mentre resta un problema per le persone che utilizzano sorgenti insalubri. Questi sono i dati che l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha diffuso in occasione della Giornata mondiale dell'acqua che si celebra il 22 marzo. In occasione di questa giornata anche l'Unicef ha scelto di sottolineare come siano oltre 4.000 bambini che muoiono ogni giorno per malattie causate da acqua infetta, come la diarrea ed il tifo; molti altri milioni rischiano la morte per i continui attacchi delle malattie. Il mancato accesso ad acqua e servizi igienici blocca ogni progresso economico e sociale, i bambini continuano a morire per malattie prevenibili, i sistemi sanitari nazionali sono incapaci di rispondere alla situazione e le comunità locali gravemente impoverite.

E proprio quest'anno ha inzio l'International Decade for Action, con l'iniziativa "Acqua per la vita", una campagna internazionale per portare acqua pulita e servizi igienici di base nelle case e nelle scuole di tutto il mondo. Fornire tali servizi alle famiglie più povere costituisce lo sforzo centrale degli interventi diretti a conseguire molti degli Obiettivi di sviluppo del millennio: in particolare il quarto obiettivo, che richiama la comunità internazionale a tagliare di almeno unterzo la mortalità infantile causata da malattie prevenibili.

Un canadese medio consuma quotidianamente una quantità d'acqua sei volte maggiore di un indiano e 30 volte superiore a quella utilizzata da un abitante di un villaggio rurale del Kenya (326 litri contro 53 e 10 litri). E all'interno dei singoli paesi sussistono disparità drammatiche, soprattutto tra le aree urbane e quelle rurali. Nei centri urbani dell'Indonesia l'accesso all'acqua potabile è in media dell'89%, mentre nelle aree rurali risultava appena del 69%, o anche inferiore, prima dello Tsunami.

A Ginevra si è concluso domenica il Forum alternativo mondiale dell'acqua che ha adottato quattro piani d'azione contro la privatizzazione di un bene assolutamente indispensabile quale l'acqua. Tra le misure proposte figurano una tassa di solidarietà e la creazione di un parlamento mondiale dell'acqua. A questo si aggiunge l'importanza di spingere alla creazione di un servizio pubblico mondiale; definire una strategia comune per una Convenzione internazionale come quella dei diritti umani. Per raggiungere questi obiettivi è stato proposta l'introduzione del "centesimo di solidarietà" sull'acqua: si tratta di una tassa - 1 centesimo per ogni metro cubo di acqua consumata - che permetterebbe di evitare il ricorso al finanziamento privato per assicurare la distribuzione di una risorsa così essenziale alla vita. La costituzione di un parlamento mondiale dell'acqua, inoltre, servirà a fissare regole di gestione trasparenti. La prima riunione di quest'organismo si terrà nel 2006 a Bruxelles, per iniziativa dell'italiano Riccardo Petrella, professore all'Università della Svizzera italiana.

Intanto ad Arezzo si è costituito il Comitato per la raccolta delle firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare concernente "La ripubblicizzazione del servizio idrico integrato della Regione Toscana". Ne fanno parte Arci, Legambiente, Federconsumatori, Forum sociale di Arezzo e delle vallate aretine che sono promotori della proposta di legge. La proposta di legge parte dalla considerazione che l'acqua è una risorsa fondamentale per la vita, una risorsa esauribile rispetto alla quale deve essere garantita la solidarietà generazionale ed intergenerazionale per tutti gli abitanti della terra. In particolare viene proposta la gratuità di 40 litri giornalieri a persona in quanto consumo minimo vitale, tariffa ordinaria fino a 100 litri e rincari oltre questo livello di consumo. A questo si aggiunge una chiara gestione pubblica con la decadenza della gestione privata al 1° gennaio 2008. Un invito a tutta la cittadinanza al fine di una gestione partecipativa che propone consulte di cittadini e lavoratori per ogni ambito territoriale del servizio pubblico. La proposta prevede un potere della consulta del diritto all'acqua sono assicurati tramite l'obbligo di parere preventivo su tutte le più importanti proposte e/o deliberazioni dei Consigli Comunali.

Altre fonti: Radio Svizzera Internazionale

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