Acqua: Prodi e il Forum per un governo pubblico

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Nei dibattiti pre-elettorali è finita la questione dell'acqua. Martedì sera nel salotto di 'Porta a Porta' il candidato premier dell'Unione Romano Prodi ha dichiarato che tra le previste privatizzazioni è stato escluso il settore dell'acqua. Per il programma si sta ancora cercando una formulazione adatta - che potrebbe essere "prevalente controllo pubblico" delle reti - visto che in alcune realtà la rete non è più interamente in mano pubblica e "non si torna indietro" hanno detto all'unisono Ds e Margherita. Questo risultato è sicuramente frutto delle tante mobilitazioni che si sono attivate in Italia per l'acqua come bene comune non mercificabile.

Basta pensare a Napoli dove, su pressione dei Comitati civici in difesa dell'acqua lo scorso 30 gennaio l'assemblea dei sindaci dell'Ato2 (Ambito Territoriale Ottimale) di Napoli-Volturno hanno deciso la revoca della delibera che, nel 2004, affidava ad un socio privato il 49 per cento della gestione pubblica dell'acqua affidandola ad una società a capitale pubblico, la "Campaniacque" che entro due anni diventava totalmente privata. E nella giornata di mercoledì 8 febbraio si è tenuto l'assemblea pubblica del Comitato Civico di S.Giorgio a Cremano, che rientra nel territorio ATO3 vesuviano-sarnese. Durante l'assemblea gente mandata dai vertici della GORI,ovvero la SpA che gestisce l'acqua in tale ambito,ha impedito,con azioni di forte disturbo, di attuare l'incontro. Lo scopo principale era quello di informare i cittadini sulle vicende che hanno permesso l'ingresso dei privati nella gestione del servizio idrico in Ato3. "Tutto ciò viola il diritto fondamentale dei cittadini quale è quello dell'informazione e della comunicazione civile" commenta Consiglia Salvio dei Comitati che chiariscono alle persone mandate dalla GORI che non hanno nulla da temere.

Decine di vertenze, proteste popolari che si moltiplicano, cittadini costretti a misure estreme da disservizi idrici "erogati" da aziende private o semipubbliche che vanno ad arricchire il quaderno delle doglianze di nuovi capitoli. Così, dopo mesi di confronti e lavori preparatori si sta concretizzando il primo Forum Nazionale dei movimenti sull'Acqua.
L'evento avrà luogo nei giorni 10-11-12 marzo e, come indica il suo titolo - " Governo pubblico dell'acqua"- rappresenterà l'occasione per ragionare sul tema della natura pubblica del servizio idrico messa in discussione da una complessa riforma la cui applicazione si trascina contraddittoriamente da un decennio. "La tre giorni si snoderà tra assemblee e momenti di approfondimento - questi ultimi articolati in seminari che spazieranno dalla riflessione sull'ondata di privatizzazione dei servizi pubblici al ruolo delle grandi corporations, dall'analisi del dissesto idrogeologico alla denuncia del business delle acqua minerali - e sarà intervallata da spettacoli teatrali affidati a nomi noti dell'intrattenimento impegnato" racconta Fabrizio Consalvi che parla di contatti avanzati con Marco Paolini, Beppe Grillo. Lo sforzo degli organizzatori e dei partecipanti sfocerà nella fissazione dei punti qualificanti della legge di iniziativa popolare sul riordino del servizio idrico la cui campagna sarà simbolicamente varata proprio in occasione di questo incontro.

Una forte alleanza tra le reti della società civile per frenare lo strapotere di multinazionali. E nella direzione del controllo del mercato dell'acqua - come riportato dal quotidiano 'Expansion' - va il patto tra i gruppi iberici di costruzioni e servizi OHL ed FCC che partecipano in due consorzi che si sono aggiudicati la realizzazione di altrettanti impianti di dissalazione in Algeria, a Mostaganem e Cap D'Jinet; e sono inoltre in lizza per la realizzazione e lo sfruttamento per 25 anni del maggiore impianto del mondo in Israele, ad Hadera, per un progetto che prevede la produzione di 230.000 metri cubi d'acqua al giorno e un fatturato medio annuo di 45 milioni di euro. L'alleanza, secondo fonti delle due aziende, è "finalizzata ad acquisire una dimensione tale da competere con giganti come General Electric e su mercati lontani come quello cinese". Sarà, inoltre, valida solo per progetti con investimenti superiori a 20 milioni di euro o una produzione di 30.000 metri cubi d'acqua al giorno, con l'eccezione della Spagna e dell'America latina. [AT]

Altre fonti Contratto mondiale sull-Acqua

Approfondimento: Dossier Acqua per tutti

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