Banca Etica: firmato l'accordo di cooperazione con il governo brasiliano

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E' stato siglato ufficialmente venerdì scorso, a Brasilia, l'accordo di collaborazione che vede protagonisti da un lato Banca popolare Etica e il consorzio Etimos (partner per il microcredito), dall'altro il governo brasiliano di Lula. Probabili finanziamenti ai piccoli produttori di latte messi in ginocchio dalla crisi di Parmalat Brasile.

Obiettivo dell'accordo: lo sviluppo di interventi di appoggio alla microfinanza e alla microimpresa nel quadro delle politiche di riduzione della povertà urbana e rurale attuate dal governo brasiliano nell'ambito del programma Fame Zero. Una prima tranche di 3 milioni di euro è già disponibile e verrà erogata entro il prossimo mese di maggio: a beneficiarne saranno alcune cooperative di risparmio e credito appartenenti al Forum brasiliano della microfinanza, individuate in collaborazione con il ministero brasiliano dello Sviluppo

Gli interventi, che coinvolgeranno le fasce più deboli della popolazione favorendo l'accesso al credito e lo sviluppo della microimprenditorialità, sono mirati tanto alle aree urbane (con un progetto pilota nelle periferie di San Paolo) quanto alle zone rurali. In ambito rurale in particolare, spiega il presidente del Consorzio Etimos Marco Santori, "Banca Etica e Etimos apriranno a breve una linea di microcredito e di assistenza tecnica rivolta proprio ai produttori di latte direttamente colpiti dalla crisi di Parmalat Brasile: verrà probabilmente finanziata la creazione di nuove cooperative che nasceranno dall'alleanza tra le famiglie degli operai licenziati e i piccoli allevatori." Come è noto dalle cronache di questi giorni la Parmalat Partecipacoes brasiliana ha raggiunto un debito finanziario di 750 milioni di dollari a fronte di 600 milioni di crediti, tutti inesigibili, in quanto connessi alle attività delle società intergruppo a loro volta pesantemente indebitate. In breve tempo, Parmalat Brasil si è esposta con debiti che ormai superano il miliardo di dollari. L'effetto sociale è drammatico: 6200 operai licenziati e altre 20.000 piccoli produttori sul lastrico.

Come sottolinea Francesco Bicciato, responsabile delle relazioni internazionali di Banca Etica, questo prestigioso accordo conferma la capacità di Banca Etica "di costruire ed esportare modelli finanziari ed economici virtuosi e dimostra come la finanza etica e sociale possa intervenire per limitare i danni di una finanza speculativa spesso troppo disinvolta".

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